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Basket

La deriva di Brocchi e Moretti

Oscar Eleni 02/05/2016

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Oscar Eleni dal ristorante cinese di Guangzhou, dove ci sono camerieri robot che si rompono spesso come in basketlandia, nella speranza di trovare un compratore del Milan che capisca la soddisfazione di Brocchi per il pareggio con il retrocedendo Frosinone e per i 20 tiri in porta (minchia signor tenente!). Volevamo saltare il lunedì su questa rete. Ma poi, avendo sofferto la sconfitta di Varese nella finale di coppa FIBA, la tercera, la portaombrelli come la chiamavano gli invidiosi, abbiamo deciso di dire qualcosa prima del gong di mercoledì sera. Un grande applauso a Moretti e alla sua squadra, sua per davvero perché in tanti erano felici di vederla andare alla deriva.

Un grande abbraccio ad Ario Costa entrato in consiglio federale come rappresentante della Lega che cerca in Mauro Fabris, dominus della lega pallavolo femminile, il nocchiero per evitare tutte le rocce urtate in queste ultime stagioni di sbornia televisiva, peccato (dove stanno i colpevoli?) non avere avuto le dirette dalla Borgogna.

Nelle ore di burrasca per un primo maggio bagnato, aspettando la festa veneziana alla Misericordia dei Maturi baskettari, circolo per pura amicizia, nel ricordo di chi è stato migliore, ci siamo chiesti se ai servi sciocchi che sono orgogliosi di mettere la livrea al mattino, fingendo di togliersela alla sera per andare a letto col nemico, risultano davvero pallose queste adunanze. Forse soltanto qualcuno di quelli che ama ritrovarsi viene considerato palloso in modo che manchi il confronto. Peccato per loro.

Dicevamo delle idee diaboliche in queste giornate di riflessione sulla tortura della retrocessione. Vista la confusione che ancora fa presentare all’ULEB una seconda coppa con le tre italiane portate a Canossa e sculacciate, considerando le reazioni scomposte della FIBA bulimica, perché non scambiamo Reggio, Trento e Sassari con Virtus Bologna, Caserta e Torino? Pazienza se le escluderanno dal prossimo campionato. Tanto una sarà fuori comunque. In questo modo terremo al vertice, il secondo torneo dell’ULEB ha qualità, certo più di FIBA ter, tre società che ci stanno a cuore: storia passata e presente.

Pensateci aspettando le pagelle finali di giovedì, prima della mattanza play off dove, a sentire le banali scuse del nostro amatissimo Repesa per il flop europeo, non ci dovrebbe essere storia se a vincere saranno i più ricchi, anche se le contromosse di Venezia dicono che il tallero gira a molti livelli.

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