Cartoni animati
Barbapapà
Stefano Olivari 02/10/2024
Barbapapà compie cinquant’anni, essendo comparso in televisione per la prima volta il 2 ottobre 1974. Era la televisione francese: da noi, dal 1975 sulla televisione della Svizzera italiana e poi dal 1976 sul secondo canale della RAI, sarebbe arrivato più tardi, con un successo immediato e clamoroso. E del resto avere successo era più facile, quando c’erano due canali e diverse fasce orarie nemmeno avevano programmi (qualche tossico seguiva anche le prove tecniche di trasmissione). Barbapapà aveva comunque una marcia in più, anche per la sua origine internazionale: ideato da un americano e da una francese, stampato da un olandese, reso eterno dai giapponesi.
In ogni caso il cartone animato nato da un fumetto di qualche anno prima, con il titolo originale (Barbapapa) quasi uguale al nostro, è davvero durato nel tempo e tanti bambini di oggi lo conoscono grazie ai vari RAI YoYo e YouTube. Lo conoscono sia nella versione di mezzo secolo fa, fra l’altro fu il primo cartone giapponese a essere trasmesso in Italia, sia nelle due successive, un po’ come è successo per Heidi (nel caso di Heidi meglio la versione recente). Della versione italiana memorabile la prima sigla, cantata da Vecchioni e dalle Mele Verdi (era un coro, creato da Mitzi Amoroso, di bambine: l’attempato lettore medio di Indiscreto ricorderà anche la sigla di Woobinda), oltre al doppiaggio di Claudio Lippi e Orietta Berti.
Chi sono i Barbapapà? Sono una famiglia di blob, composta da genitori, Barbapapà e Barbamamma, e sette figli: Barbabella, Barbalalla, Barbottina, Barbabravo, Barbazoo, Barbabarba e Barbaforte, il nostro preferito. Avendolo rivisto di recente questo cartone, nel frattempo diventato anime, fino allo sfinimento abbiamo anche capito perché abbia così retto bene il tempo: temi universali (su tutti quello che oggi si chiamerebbe inclusività) e un atteggiamento dei protagonisti sempre molto positivo, anche di fronte alle avversità. Si cresceva e forse ancora si cresce pensando che la gente sia fondamentalmente buona.
stefano@indiscreto.net