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BTP Italia: conviene?

Indiscreto 21/10/2019

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Lunedì 21 ottobre 2019, cioè oggi, è iniziato il collocamento dell’unica emissione di BTP Italia di quest’anno: terminerà, per la cosiddetta clientela retail (cioè la gente comune), mercoledì. La domanda del risparmiatore e di chi semplicemente non sa cosa fare dei propri soldi è sempre la stessa: il BTP Italia conviene?

Prima di rispondere nella nostra modestia di consulenti finanziari di noi stessi (ed è già troppo), vediamo le caratteristiche di questa nuova emissione del BTP Italia. Durata di 8 anni, quindi con rimborso del suo valore nominale a ottobre 2027. Taglio minimo: 1.000 euro. Multipli: sempre di 1.000 euro. Tasso della cedola minima reale: 0,6% annuo.

Calcolo della cedola: semestrale, ancorato all’inflazione italiana con esclusione dei tabacchi. Rimborso del capitale: in un’unica soluzione, al valore nominale anche in caso di deflazione. Premio fedeltà per chi acquista in emissione e porta a scadenza: 4 per 1.000. Rating: quello dell’Italia, chiaramente, quindi BBB per S&P e Fitch, Baa3 per Moody’s, BBBH per DBRS. Gli altri mille dettagli sono ovunque sul web, pensiamo di avere segnalato i più importanti.

Quindi questi BTP Italia vanno comprati? Come al solito la risposta è un misto di previsione sull’andamento dei mercati e di propria situazione/attitudine personale. Un futuro prossimo di inflazione ‘sana’, diciamo dall’1 al 2%, e a maggior ragione uno di inflazione malsana da anni Settanta-Ottanta, rende questo BTP Italia da comprare.

Stiamo parlando di protezione di un capitale da portare a scadenza, perché se l’aumento dell’inflazione fosse trainato da una reale ripresa economica allora tanti impieghi diventerebbero più profittevoli del nostro BTP Italia, con impossibilità quindi di sbarazzarsene alla pari o vicino, per saltare su un altro cavallo.

Un futuro prossimo di inflazione quasi nulla e di tassi anche sotto lo zero, quello che poi è anche il presente, rende il BTP Italia una delle soluzioni meno peggio per proteggere una parte del proprio capitale. Stiamo infatti vivendo, è bene ricordarlo, un momento storico in cui più della metà dei titoli a reddito fisso in euro (prossimamente uno speciale sul BTP in dollari) ha rendimenti sotto lo zero.

Conclusione: al netto del rischio emittente, cioè la madre e il padre di tutti i rischi, il BTP Italia lo consiglieremmo a chi vuole proteggere il proprio capitale in vista di una spesa importante fra qualche anno o anche a chi non ha grandi spese in programma e si fida ciecamente dell’Italia.

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