Curva Nord o Curva Sud?

1 Ottobre 2024 di Stefano Olivari

Curva Nord o Curva Sud? O meglio: gli ultras di Inter e Milan sarebbero da cancellare? Meglio ancora: nel 2024 gli ultras sono da cancellare in ogni parte d’Italia? Il punto di partenza è ovviamente l’inchiesta che ha portato all’arresto di tanti capi e sottocapi delle Curve Nord e Sud di San Siro, che negli ultimi anni hanno unito la violenza per così dire tradizionale al lavoro per e con la criminalità organizzata, in particolare la ‘ndrangheta. Da altre parti ne abbiamo scritto e ne scriveremo tanto, anche per quanto riguarda le responsabilità dei club (molto peggio l’Inter del Milan, in questa vicenda, anche senza squalifiche o cose particolari questo è l’inizio della fine per Marotta con gli ammerregani), non ci ripetiamo qui e diamo per scontata la conoscenza della notizia andando diretti su quello che secondo noi è il vero problema.

Non l’infiltrazione della ‘ndrangheta e di altri gruppi criminali nelle curve: pensiamo che il 99,9% delle persone sia contro la ‘ndrangheta e che quasi tutti vorrebbero leggi più dure e una magistratura meno garantista, mentre invece sui media per diversi motivi (quasi nessuno discendente da Beccaria) si assiste a un festival del garantismo con uno spettro di beneficiati che va dal minorato mentale al boss mafioso che poverino non regge il 41 bis. Il vero problema, rimanendo nell’orticello sportivo, è che anche tanta gente a posto ritiene che in curva ci siano i veri tifosi, quelli che in qualche modo rappresentano gli altri 60.000 di San Siro oltre che i milioni davanti a DAZN o al pezzotto.

Da qui la retorica giornalistica sui ragazzi che sono stati quattro giorni in viaggio per sostenere la squadra (si vede che non hanno un cazzo da fare nella vita), sui giocatori amati dalla curva (si vede che vengono mandati a rapporto, come si è visto), sulle coreografie autofinanziate (sì, con il pizzo lasciato estorcere), sul calore, eccetera. Una retorica che fa a volte presa anche su chi detesta il pubblico di turisti e di sbafatori corporate che le proprietà americane sognano di sostituire al tifoso normale che si incazza per lo scarso impegno o per un torto arbitrale.

Non abbiamo quindi bisogno della ‘ndrangheta per chiederci se nel mondo di oggi gli ultras abbiano ancora senso. Non vale nemmeno il pippotto sul disagio giovanile, visto che hanno quasi tutti più di 40 anni e che ad esempio Vittorio Boiocchi, il leader della Nord ucciso sotto casa sua a Figino, di anni ne aveva 69. Abolirli sarebbe molto facile, basterebbe far rispettare la numerazione dei posti e non venderli più in blocco. Un dirigente che avesse il coraggio di esporsi sicuramente raccoglierebbe consensi, al di là del vivere sotto scorta.

Però magari è un nostro problema, di noi che abbiamo sempre conosciuto (prima presenza personale nel 1974) uno stadio con gli ultras, senza mai rimanerne affascinati, e che li riteniamo fuori dal tempo. Non perché quelli di una volta fossero migliori, come qualcuno spericolatamente scrive e dice, anzi dal punto di vista del pericolo per la gente normale erano molto peggio. Magari chi è più giovane trova tutto simpatico, non più pericoloso di un ordinario sabato sera nei locali, e forse è davvero così. Quindi la domanda ci sta: ultras da abolire o no?

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