Anni Ottanta
Doppio misto
Stefano Olivari 05/08/2024
È più forte di noi: ogni volta che sentiamo ‘Doppio misto’ o che lo guardiamo (alle Olimpiadi ne abbiamo seguiti tanti, in particolare Errani-Vavassori contro Andreeva-Medvedev) pensiamo all’omonimo e storico film. Senza ombra di dubbio il peggiore mai girato dalla coppia Gigi-Andrea, nonostante l’epoca meravigliosa (il 1985), il regista (Sergio Martino) ed il cast che per come vediamo noi la vita e il cinema è quasi un dream team: Andrea Roncato e Gigi Sammarchi, appunto, ma anche Gianni Ciardo, Tini Cansino e Moana Pozzi. Con comprimari di culto come Silvio Spaccesi, Clara Colosimo e una memorabile Loredana Romito.
In questo film per la tv, reti Fininvest per usare la terminologia dell’epoca, di tennis ce n’è poco: tutto è incentrato su un tentativo di scambio di coppia (di base Andrea sta con Moana Pozzi e Ciardo con la Cansino, all’epoca ancora considerata improbabile nipote di Rita Hayworth), con Gigi pronto a sfruttare la situazione. Ci sono anche pochi nudi, anzi proprio zero, e nessuna battuta memorabile. Insomma, un film tremendo ma che è ipnotico per la sua bruttezza e per l’estrema povertà di mezzi: un appartamento vuoto e poco altro. Quanto al tennis, siamo ben lontani dalla meravigliosa partita di Gigi e Andrea contro Ancelotti e Chierico in Mezzo destro, mezzo sinistro.
Tutta questa premessa per dire da anni non guardavamo così tanti doppi, misti e non, come è accaduto in questa Olimpiade e che il fatto che molti singolaristi siano stati costretti a giocare ha reso tutto molto più interessante rispetto al festival dei falliti a cui si assiste nel circuito ATP e WTA normale, con qualche eccezione come la Paolini (ma se cinque anni fa fosse stata la Paolini di oggi non avrebbe mai puntato sul doppio) e anche la Krejcikova. Non a caso coppie del tutto improvvisate sono andate a medaglia: da Andreeva-Shnaider che prima dei Giochi non avevamo mai giocato un game insieme a Fritz-Paul che hanno giocato poche partite in passato, all’intero podio del doppio misto, con coppie che mai ci avevano provato neppure negli Slam dove il misto regala soldi facili. Insomma, il doppio non ha la carica di drammaticità del singolare ma è divertente e sarebbe bello incentivare quelli veri, magari unendo le classifiche dando ovviamente un peso minore al doppio, a partecipare.
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