Faccia di Milano

23 Settembre 2024 di Oscar Eleni

Oscar Eleni felice di poter tenere al guinzaglio un orsetto dell’Alaska mentre Ettore Messina chiede di salire sul treno rosa fra ciliegi cinesi e piante con occhi di drago. È la sua giornata, una domenica speciale per chi se la ride quando lo mettono fra i bolliti. Gli è andato tutto bene, ma adesso la maga sul treno gli chiede se non è stato un regalo troppo grande, se davvero questa supercoppa del basket diventi kryptonite per chi vuole pure lo scudetto. Chiedere alla Virtus incompleta, imperfetta, costruita senza un centro vero di gravità, che si è trovata sempre senza scudetto quando ha vinto per tre anni di fila  la coppa con Frecciarossa nel cuore.

Ettorre allegro e vivace come dicono sia spesso quando è fra gente che considera amica. Ironico il giusto anche da premiato fra i ‘Volti della metropoli’, insomma la faccia di Milano, ma nel giorno di San Maurizio tutti gli astri sono andati al posto giusto perché anche il suo Milan è uscito dalla buca dove i suggeritori imponevano il cambio dell’allenatore tenore, invidiosi della porcata che avevano fatto a Roma. Festa grande in casa Armani e nella casa americana dei padroni che pensano di elettrizzare San Siro non con giocatori di qualità ma proponendo il bacio televisivo per le coppie portate nel vecchio San Siro che questi “stranieri con dollaro” vorrebbero abbattere anche se poi al derby si sono messi in tasca una bella cifra. Il mugugno del basket sarà sotto il Pavaglione anche se la nuova Virtus ha dentro qualcosa che dovrebbe garantire una bella stagione,pazienza se il respiro padronale si è fatto più ansioso. Speriamo che nessuno vada a disturbare un Banchi che deve assolutamente farsi dare una dieta da Panichi e un centro vero dal sior Zanetti che, fortunatamente, smentisce chi lo vede pronto a vendere.

Il basket che inizia la stagione come la pallavolo con grande entusiasmo, anche se poi nel volley maschile si ribellano per le troppe attenzioni all’oro della femminile. Ma, cara gente, quando hai Velasco sul ponte di comando allora vedi tutto con i colori della natura intorno al nostro trenino rosa, sicuri che non si andrà mai sullo stesso sentiero dove fanno a cazzotti gli aruspici del calcio che intanto brindano perché quelli del subbuteo, il balun da tavolo, hanno conquistato il mondiale nella festa organizzata dagli inglesi. Settimana di passione e di pagine con tanto neretto e caratteri cubitali  dove, nella stessa edizione, si condanna il siluramento per De Rossi, uno scandalo, ma si autorizza, si consiglia, invece, come ancora pensano i finti pentiti, dicendo ‘Milan bello ma’, il rogo per Fonseca, come quelli che promettono tanto prima di essere eletti e poi scoprono che gli argini non tengono.

Mentre a Roma la scorta portava verso l’aeroporto la signora greca minacciata ecco il miracolo dei giocatori fedeli al vecchio capitano ma subito feroci per il nuovo generale. Nella stessa ora in cui l’allenatore dell’Udinese, dopo pagine di elogi, abbracci e baci, si è trovato nudo all’Olimpico che festeggiava la caduta della Lazio senza domandarsi come mai il prode presidente della viola, spesso critico con gli arbitri, sembrava felice anche per un secondo rigore che se lo avessero fischiato contro i suoi sarebbe stato considerato scandalo. Rigore assurdo per un pestone sulla linea di fondo che ha diviso anche i votaioli dei giornali.

Non riusciamo ad immaginare come sarà la settimana dell’Inzaghi interista mentre il fratellone Pippo fa godere la gente di Pisa. Per l’Inter favoritissima dall’intellighenzia e dai fedeli del fantacalcio, favorita fino al derby, pur criticando il pareggio con il Monza in angoscia, favorita persino per la nuova coppa che presto farà dire ai calciatori, sulla porta del localino sfizioso dove si balla, si canta, si cucca, si mangia, che giocare così tanto è come voler uccidere il talento, pensiero libero del giovane tennista Alcaraz che ha lasciato un rospo nella gola di McEnroe alla Lever Cup. Denuncia legittima, magari chiedendo attenzione a chi cura i campi da gioco.

Stagione senza una giornata libera, in troppi sport, su tanti canali televisivi. Una ubriacatura quasi peggiore di quella che fa camminare troppa gente con il telefonino al centro del villaggio anche attraversando la strada. Facile capire perché le edicole chiudono e i grandi lettori diventano grandi benefattori quando svuotano vetrine intere in librerie storiche. Per non buttare via elogi, per non  avventurarsi nelle previsioni su eventuali scudetti che la Milano del basket, l’Armani al 15° trofeo, vorrebbe rivincere sapendo però che la Virtus ha molto per insidiarla e poi con almeno altre otto pretendenti, secondo il nostromo Pozzecco, primo grande elettore del Petrucci che lo ha riconfermato mentre il rivale lo manderebbe sulle coste spagnole senza dirci con quali giocatori farebbe ripartire un nuovo allenatore.

Più allegri quelli del volley che manderanno contro Perugia e Trento, culle del grande sport, della cultura, le armate delle città storiche e magari anche della Milano che intanto deve ancora inchinarsi fra le donne alla superpotenza di Conegliano. Ciliegi in fiore, orsetti agitati, topi nel vassoio sul volo costretto all’atterraggio di fortuna a Copenaghen dopo essere partito da Oslo con l’ospite indesiderato sul volo di una compagnia famosa. Meglio dedicarsi alle pagelle per non cadere in tentazione e spararne al vento come piace al mercato del pesce sportivo.

10 Al PETRUCCI in visita pastorale a Casalecchio per la Supercoppa perché sembra proprio che fra lui e questa Lega tutto sia latte e miele. Meglio così e poi vederlo sorridere di fianco a Carlton Myers ci ricorda che un tempo avevamo una Nazionale più forte di questa e di quelle che lui considerava le più forti di sempre anche senza vincere mai.

9 All’ex presidente federale MENEGHIN, il nostro grande giocatore, perché il docufilm sulla sua storia sportiva riproposto da RAI 3 potrebbe servire per spiegare ai giocatori e ai dirigenti come si vive davvero il grande sport.

8 A STAVROPOULOS e MESSINA perché la nuova ARMANI finalmente non ha una data di scadenza e promette di fare bene rimontando anche da meno 16.

7 Al POLONARA che sarebbe stato sicuramente mvp della supercoppa se la Virtus non avesse smarrito la chiave prendendosi un 10-0 velenoso. Dopo i tormenti della chemio, dopo una stagione sofferta ecco un campione che torna a sbocciare, unico italiano di qualità nella festa di coppa dove le tribune sembravano quelle di Parigi.

6 A Jasmin REPESA che, dopo i troppi elogi per la bella amichevole persa da Trapani soltanto alla fine contro un euro colosso come l’Olympiakos, ha chiesto a tutti di restare calmi, ragionare, senza esagerare.

5  A LATINA con il nuovo centro sportivo della BENACQUISTA e TORTONA con la cittadella dei Gavio che costringono le grandi amministrazioni della Città che si ritengono importanti ad ammettere che dove c’è vera passione si può anche costruire per il bene comune.

4 A Awudu ABASS che, continuando nel suo  bellissimo cammino  con DOHA vincitrice in lega adriatica contro la Stella Rossa, fa arrossire chi lascia partire i giocatori della nostra scuola.

3 Ai TIFOSI della grande FORTITUDO di CAGNARDI se prolungheranno le feste per la supercoppa di A2 vinta contro ORZINUOVI oltre il limite di sopportazione dei tifosi VIRTUS caduti a Casalecchio.

2 A VAZZOLER, giustamente premiato per la sua grande vita sportiva, per quello che ha fatto rilanciando Treviso, perché gente come lui, anche se sfinita, deve continuare a vivere nello sport che lo ha visto grande giocatore e dirigente.

1 A NAPOLI, bella rimonta nel terzo quarto, e VENEZIA se non troveranno buoni spunti da semifinali dove hanno onorato il gioco e il valore del torneo.

0 Al DISCO ROSSO che ha bloccato  per  10’ la partita di campionato francese vinta dal Villeurbanne su Le Mans per  motivi politici. Siamo  in tanti contro le guerre, in molti contro le ingiustizie e lo sport può aiutare convivere, non certo  a spararsi.

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