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Giochi Olimpici

Fareste praticare la ginnastica a vostra figlia?

Stefano Olivari 31/07/2024

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Fareste praticare la ginnastica artistica a vostra figlia? Intendiamo ovviamente come sport agonistico. Una domanda che ci facciamo da sempre ma che buttiamo nel tritacarne del web soltanto adesso, dopo lo storico argento delle ragazze italiane alla Olimpiadi, 96 anni dopo la medaglia precedente, sempre un argento, fra l’altro la prima medaglia olimpica italiana al femminile (il primo oro è invece di Ondina Valla, Berlino 1936). Certo le campionesse della ginnastica non sono più le orribili (per tutto ciò che c’era dietro) bambine di prima, dal 2012 nelle grandi manifestazioni l’età minima è di 16 anni da compiere nell’anno solare, ma il percorso per arrivare in alto deve comunque partire molto presto, con tutta una serie di condizionamenti fisici e psicologici che ci sono anche in altri sport ma che iniziano qualche anno anno più tardi.

In ogni caso il vero problema non sono i sacrifici, quelli li fanno tutti, ma il fatto che questa vita di sacrifici venga messa nelle mani non di una misurazione oggettiva, tipo atletica o nuoto, o al limite anche di un arbitraggio ostile, come potrebbe essere nel calcio e nella pallacanestro, ma di una giuria che all’interno di parametri apparentemente rigidi, legati al programma presentato, ha un margine di discrezionalità enorme. Ed il fatto che in tanti sport di questo tipo (Malagò dopo l’argento di Macchi ha detto, forse esagerando, che l’80% degli sport è così) le proteste arrivino dagli addetti  ai lavori, non da noi che stiamo per tornare a parlare di Taremi e Giuntoli, non significa necessariamente che ci sia un complotto ma di sicuro che all’interno della stessa fascia di merito i giudici possono inventarsi qualsiasi cosa.

Per farla breve, sconsiglieremmo a chiunque di legare la propria vita al giudizio soggettivo di uno sconosciuto, anche se a ben vedere gran parte del mondo gira così: sei mesi di studio che ci si gioca in pochi minuti di esame, un colloquio di lavoro sentendo in sala d’aspetto che gli altri sono raccomandati, la perdita di una collaborazione a causa di un tweet, in generale un sì o un no a seconda della simpatia e di altre caratteristiche impalpabili. La domanda però riguarda la ginnastica artistica e tutto gli sport in cui il sistema soggettivo è istituzionalizzato: fareste praticare a vostra figlia, che magari ve lo chiederà esaltata dalle Fate (sempre meglio che dal trapper con la tuta e il borsello, questo è chiaro), uno sport del genere?

stefano@indiscreto.net

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