Giordano alla Juventus

2 Luglio 2024 di Stefano Olivari

Abbiamo sempre avuto una sorta di venerazione per Bruno Giordano, che in questi giorni stiamo apprezzando anche come opinionista RAI per Euro 2024, uno dei pochi che vada giù duro anche perché a 68 anni le speranze di rientrare nel giro sono poche. Ed il pretesto per parlare di lui arriva da una trattativa celebre, che il 2 luglio 1984, 40 anni fa che ci sembrano ieri, si concluse in maniera inaspettata: la Juventus rinunciò a Giordano e prese Massimo Briaschi, che con l’attaccante della Lazio c’entrava poco tecnicamente (preferiva stare sulle fasce) e pochissimo come valore. La seconda trattativa celebre di quella estate, non c’è nemmeno bisogno di citare la prima. In pratica la Juventus si era da due settimane accordata con Chinaglia, che dando lo scontento Giordano alla Juventus avrebbe, così sosteneva, risparmiato sulle sue richieste di ingaggio e rifatto mezza squadra, perché la Juventus gli avrebbe dato Briaschi (prelevato dal Genoa e valutato 5 miliardi di lire), più Favero, Vianello, Filisetti ed il rinnovo gratuito del prestito di Laudrup. Non solo, ma definita l’operazione Giordano l’indebitatissimo Long John (gli ‘amici’ americani non erano così amici) era disposto a dare alla Juventus anche Manfredonia, per il quale Boniperti aveva promesso Limido e Storgato. Siamo in piena zona Falchetti e Mengoni… Tutto fatto, mancava solo la firma e come spesso avveniva (e avviene) la firma non fu un dettaglio. In extremis Giordano chiese un contratto triennale da un miliardo e duecento milioni netti a stagione. In pratica il doppio di Platini, ma anche il quadruplo di quanto prendeva alla Lazio… Non era impazzito, Giordano, è che sapeva di poterselo permettere visto che l’anno dopo sarebbe entrato in regime di svincolo e quindi la Lazio lo avrebbe perso per circa sette volte il suo ingaggio lordo. E così più o meno sarebbe andata l’anno dopo, quando firmò per il Napoli di Maradona.

stefano@indiscreto.net

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