logo

Tennis

Grazie a quello spintone

Marco Lombardo 15/11/2008

article-post


Lui quel maledetto 13 marzo 1996 c’era e se qualcuno non gli avesse dato uno spintone probabilmente ora sarebbe solo un terribile ricordo. A Dunblane,
Scozia, Andy Murray era a scuola quel giorno del massacro, quando Thomas Hamilton scaricò le sue 743 cartucce nella palestra della scuola uccidendo
16 bambini tra i 5 e i 6 anni di età più un maestro. Prima poi di uccidere se stesso. Nessuno sa ancora bene perché, Andy ancora oggi ricorda solo una
grande confusione e quello spintone appunto che qualcuno gli rifilò per spingerlo al sicuro in una classe. Allora aveva solo 9 anni, ma da quel giorno sa di avere una missione, quella di essere l’immagine di una città rimasta segnata per sempre: “Voglio che Dunblane riesca a uscire da questo incubo. Ne sento la responsabilità”. Per centrare la missione ha scelto il tennis: ha cominciato grazie alla mamma maestra di racchette, ha proseguito poi cancellando il mito calante di Tim Henman dai giornali britannici. Ad un certo punto si è anche affidato alle cure di Brad Gilbert, l’ex tennista filosofo del “vincere sporco”, ma non era ancora la sua strada, quella che lo ha portato ora a diventare il numero 4 del mondo e – soprattutto – il favorito alle finali del Masters di Shanghai che domani hanno in programma le semifinali. Intanto ieri ha fatto fuori Federer, l’ex numero uno troppo malconcio per essere vero ma comunque uscito a testa altissima: gli evidenti dolori alla schiena e il poco riposo hanno penalizzato lo svizzero, battuto in tre set, ma non umiliato. E con Nadal fermo ai box chissà quanto per un grave problema al ginocchio, Shanghai per Murray può diventare davvero il trampolino per salire ancora più in alto. Anche se Dunblane può essere già fiera di lui.

Marco Lombardo
marcopietro.lombardo@ilgiornale.it
(per gentile concessione dell’autore, fonte: il Giornale di sabato 15 novembre 2008)

Potrebbe interessarti anche

  • preview

    Il Muro del Tennis

    Lo spazio per i nostri commenti sul tennis, anche con suggerimenti per scommettere dati e ricevuti…

  • preview

    Le interviste di Camila Giorgi

    La Sinnermania e i grandi risultati di Jasmine Paolini, che in un paese maschilista (quindi in tutti i paesi del mondo) non genererebbe Paolinimania nemmeno vincendo 10 Wimbledon, hanno messo in tutt’altra prospettiva buoni giocatori che in passato abbiamo seguito tantissimo, contenti anche soltanto per la prospettiva che passassero due turni in uno Slam. Fra […]

  • preview

    Sinner o Mattarella?

    Jannik Sinner o Sergio Mattarella? Un Di qua o di là di quelli definitivi, fra due personaggi trattati dai media italiani in maniera acritica, da padri della Patria più che da campioni dello sport e della politica quali sono. Anche i sassi ormai sanno che il fresco vincitore degli Australian Open non sarà presente all’jncontro […]