I Giochi degli altri

22 Luglio 2024 di Oscar Eleni

Oscar Eleni in esilio al faro di Kalur, confortato dalla pulcinella di mare che si è affezionata alla mangusta seduta sullo stesso trono da dove vedo allontanarsi  Biden e i molti coetanei non lucidi come me. Da questa postazione nelle isole Far Oer si  gode una vista speciale per le prossime Olimpiadi dove l’Italia nasconderà il malessere esistenziale cercando di far aumentare gli stipendi a Sport e salute prendendo più medaglie che nei giochi silenziosi della Tokyo mascherata. Sarebbe bello iniziare con l’oro del ciclista Ganna che soltanto vincendo prenderebbe più o meno quello che hanno dato a Berrettini per vincere un torneo 250 che lo riporterebbe fra i primi 50, forse 30, sticazzi, del mondo tennistico. Purtroppo, dirà Ganna, ci saranno Evenepoel e forse leggenda POGACAR che come si è visto a Nizza vola pure a cronometro.

Per fortuna sulla Senna il battaglione Italia che si avvicina alla palazzina dove vivrà la trentatreesima Olimpiade, va be’, sono trenta, ma si conta tutto, anche le sospensioni per i giochi di guerra degli stessi che in questi giorni ci tengono prigionieri della loro follia, tormentando chi, come il Papa e il mezzo mondo non desideroso di armarsi o arricchirsi con la vendita di mitra e bombe, sogna la pace olimpica .Sarebbe bello e non soltanto per gli atleti impegnati in questa festa che avrà un senso se davvero non ci saranno problemi di razza, religione, sesso, e se andare più veloci, più in alto, cercando di essere più forti  nascerà dal buon allenamento e non da progetti di laboratorio gestiti magari con intelligenze artificiali o artificiose.

Sarebbe bello godersi Parigi, riva destra o sinistra non importa, basta che ci si possa camminare guardando la Senna senza avere dubbi su quello che troveranno i nuotatori di certo non rassicurati dal bagno dei potenti, del sindaco, dei ministri, visto che i legionari dello sfascio hanno pensato bene di  pisciarci nel fiume. Per non farci dormire si  preparano scioperi a sorpresa, persino gli attori ingaggiati per una sfilata olimpica non nello stadio minacciano di non andare in scena. Vigilie tormentate come sempre, con lavori  ancora in corso, ma questa volta si ha più paura e il verme che ha mandato in tilt aeroporti e borse potrebbe presentarsi a casa Macron, rovinando subito la festa.

Perché tanto pessimismo, domanda con i suoi occhietti furbi la mangusta che si difende dai nemici con la protezione di odori che salvano la sua esistenza ? Perché se ti guardi in giro vedi troppa gente in guerra anche soltanto per una elezione cosiddetta democratica. Speriamo che questa amarezza non se la portino dentro anche gli atleti, i veri protagonisti della festa, chi cercherà gloria sportiva e nient’altro e, naturalmente, quelli costretti a stare a casa, o, peggio, al fronte.

Voi  italiani, amanti del calcio o del basket che state davanti al video, gigante o minuscolo non importa, basta che siate pronti al bombardamenti su tante reti, sport e pubblicità, viva il sciur padrun, non preoccupatevi: tutto va come sempre. Perché invidiare chi cerca gloria a Parigi? Qui si litiga sulla difesa a tre, si  sussurra su cambi di proprietà, sulla battaglia per mandare a casa Gravina, sul modo per rendere infernale la vita di Spalletti e Pozzecco, appena riconfermato, primi bersagli aspettando che già dopo le amichevoli qualche bel presidentone, che non è riuscito a comperare l’amalgama, cerchi un sostituto per il mister incapace di trasformare gente che litiga col pallone o il canestro in cavalieri per raggiungere cieli inesplorati.

Mentre i pisciatori  della Senna brindano nelle loro caverne noi insistiamo offrendo pagelle al piccolo mondo antico del basket che siede con le mani in seconda leggendo l’ultimo comunicato  sul consiglio federale che promette  cento campetti in più, un piatto ricco, buono magari, ammesso che sopra ci sia anche qualcosa, magari la passione e, soprattutto, l’allenatore che dovrebbe cercare, sgrezzare, aiutare, magari cercando di sopravvivere con il poco che offre l’azienda perché anche nello sport, come nella grande distribuzione, e nella raccolta pomodori non soltanto nella moda, la manovalanza si paga poco e, magari, anche in nero.

10 A Carlo RECALCATI per lo splendido ricordo di Gaetano GEBBIA regalato a Basket Vision.

9 Al trentunenne ABASS che ha detto ciao a tutti accettando un bel contratto a DOHA, stanco di sentirsi dire che qui avrebbe trovato spazio, magari su una panchina più lunga, se soltanto avesse rinunciato a qualche dollaro in più.

8 Alla FRANCIA che in tutte le manifestazioni giovanili ci fa capire che la sua vetrina non è soltanto il grande basket, dalla NBA alle Olimpiadi. Hanno un segreto? Informarsi costa pochissimo, magari passando anche per la Spagna.

7 Al MARCONATO attivissimo nella Treviso dove è stato grande giocatore.  Dopo DATOME ecco un altro  campione che ha deciso di ridare al basket  la sua energia e, soprattutto passione competente.

6 A Dante CALABRIA che torna in panchina a PISTOIA dove la gestione ROWAN sembra ancora in rodaggio. Speriamo riporti calma e buone idee.

5 A POZZECCO, complimenti per un rinnovo annunciato, se non si incatenerà davanti agli uffici federali fino a quando non vedrà sul tavolo progetti che vadano oltre l’italianizzazione di qualche campione NBA.

4  Alla LEGA del basket femminile che avrebbe dovuto fare più rumore dopo il “tradimento” di grandi società che hanno lasciato la serie A come ha fatto la VIRTUS Bologna. Nella pallanuoto lo smantellamento della gloriosa Pro Recco almeno ha scatenato una rivoluzione.

3 Alle grandi dell’EUROLEGA che sembrano essersi rinforzate molto più di ARMANI e SEGAFREDO. Sono proprio dispettose.

2  Al MESSINA che ha deciso di mandare al manicomio il piccolo mondo degli allenatori invidiosi prendendo Giuseppe MANGONE  che si occuperò dello sviluppo tecnico individuale dei giocatori. Una figura che in molte società viene sconsigliata da chi si lava con il sapone della gelosia.

1 Al  SUD SUDAN paese appena nato dopo tante guerre, che in amichevole ha messo in difficoltà lo squadrone statunitense creando false illusioni per i Giochi a Parigi.

0 A LEBRON JAMES che con il canestro della vittoria a 8” secondi dalla fine contro il SUD SUDAN ha liberato i suoi ricchi e famosi compagni  dalla noia di sentirsi padroni senza neppure il dubbio che nel mondo qualcuno possa sfidarli. Non doveva farlo, ma lo ringraziamo lo stesso.

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