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Il complesso di Dio

Anna Laura 20/01/2012

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di Anna Laura
Il mondo è in evoluzione costante. Strana asserzione. Falsa, sopratutto. Il mondo non è assolutamente in evoluzione, è solo preso dai tentativi di evolvere. Una lunga storia fatta di prova ed errore che ci accompagna da millenni e che è riassumibile in una definizione: il complesso del creatore. Gira e rigira non siamo ancora giunti a risolvere il problema Dio.
Usiamo stratagemmi, usiamo l’emulazione, usiamo l’intelligenza, l’intuizione, ma il complesso di Dio ce l’abbiamo. Se guardiamo a come sono arrivate tutte le invenzioni umane, scopriamo che c’è sempre stata una lunga catena di fallimenti prima che si arrivasse a una soluzione. Edison con il suo filamento per la lampadina ne è l’emblema. Ma lui aveva quella sensibilità paradigmatica che noi abbiamo perso: l’umiltà. In ogni sistema complesso i dati hanno preso il soppravvento sulla sensibilità. Ti mostrano grafici che dovrebbero inquadrare meglio un problema, ma ogni grafico è solo un trucco, solo l’incapacità di schematizzare il tutto.
Prendi i grafici economici, si prendono valori come il Pil, il debito, la produzione, e hai il tuo grafico. Cosa viene omesso? Tutto il resto. Con questo grafico c’è gente che trae vantaggi, che pianifica, che comanda per il fatto che ti danno ad intendere di conoscere perfettamente ogni aspetto della società. Non possono sbagliare: c’è il grafico. Questo vale in ogni campo. Ora, sarebbe meglio che ammettessero che non sanno, ma te l’immagini andare in tv a dire che non sanno? Eppure è la realtà, e noi non siamo disposti a concedere potere e credibilità a gente che dice di non sapere. Questo ha generato un complesso di Dio trasversale. E’ difficile per tutti ammettere che non si è infallibili. Prendiamo questa storiella vera. Archie Cochrane è (in realtà era, visto che è morto da oltre vent’anni) un medico-ricercatore, Vuole compiere un esperimento: si chiede se gli infartuati abbiano migliori chanches di guarigione post infarto in strutture ospedaliere o a casa. Tutti i cardiologi tentano di farlo stare zitto. Loro sapevano che il posto migliore era l’ospedale in virtù del complesso di Dio. Comunque Colchrane chiede il permesso e comincia l’esperimento. Dopo un po’ comunica che ci sono dei risultati e convoca i colleghi. Dice così: “Egregi colleghi, ho dei risultati preliminari che non sono significativi statisticamente. Ma qualcosa abbiamo. Ho scoperto che voi avete ragione e io ho torto. E’ pericoloso per i pazienti riabilitarsi da infarti a casa. Dovrebbero rimanere in ospedale”. I medici cominciano a picchiare i pugni sui tavoli e a lanciare commenti di giubilo. “Te lo avevamo detto che eri immorale, uccidi le persone per fare esperimenti clinici. Ora devi stare zitto. Stai zitto una buona volta”. Cochrane, aspetta che l’ambiente si calmi e poi fa: “E’ molto interessante, signori, perchè quando vi ho dato le due tabelle ho invertito i risultati. Ho invertito le due colonne. Ho scoperto che i vostri ospedali stanno uccidendo le persone, e che i pazienti dovrebbero stare a casa. Volete sospendere gli esperimenti adesso o volete aspettare di avere risultati più significativi?”.


Anna Laura, 20 gennaio 2012

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