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Il nostro muro

Stefano Olivari 05/06/2007

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PAGELLE – Come da tradizione la fine della prima settimana dello Slam coincide con l’uscita di tutti gli italiani. C’è poi da considerare il fatto che a Parigi si comincia a giocare di domenica e dunque gli ottavi di finale cominciano già prima di lunedì. In ogni caso la folta pattuglia azzurra ha regalato anche luci e non solo ombre: ad esempio meritano un bell’8 in pagella Karin Knapp e Flavio Cipolla, entrambi andati oltre le loro possibilità e con la prima a un passo dall’impresa contro la Schnyder. Insomma, li vogliamo rivedere in futuro. Così come in futuro faranno ancora cose buone Potito Starace e Simone Bolelli (voto 7) incocciati contro i muri Federer e Canas. Otto anche a Tathiana Garbin che sta spremendo il meglio di sé, 7 alla Santangelo che però non riesce a fare l’ultimo salto di qualità, mentre un 6 d’incoraggiamento va alla Schiavone che sembra abbia ritrovato un minimo di fiducia. Voto negativo (4) invece per Flavia Pennetta e Andreas Seppi, ormai diventati quasi (infortuni a parte, cioè) un mistero. Per gli altri invece il voto di stima: hanno fatto il loro.
PANTERA – Maria Sharapova non è simpatica proprio a tutti: sì, è bella, ma usa proprio la sua bellezza come un’arma con il pubblico dei guardoni del tennis. Così il suo modo da bambola costruita in campo e fuori è a volte irritante, quanto appunto le qualità che mamma le ha dato. A Parigi però Maria, arrivata malconcia, ha tirato fuori la pantera che è in lei e non nel senso…sensuale del termine. Insomma: il modo in cui ha vinto il match con la Schnyder – furberie comprese – ha dimostrato che è comunque una tennista al cento per cento. Certo, non si vince per caso Wimbledon e Us Open, ma se a volte si vince anche sporcandosi le unghiette laccate allora è giusto far scattare un applauso. Lei ha detto: “Non si può essere una tennista e pure Madre Teresa”. Beh, a Madre Teresa non avevamo mai pensato.
LA DIFESA – Nikolay Davydenko che, alla vigilia del match contro Canas, ha ricordato così la sconfitta di due anni fa contro Puerta, poi squalificato per doping: “Mariano non mi battè perché dopato ma perché era più forte fisicamente. Prendere certe cose non serve per vincere il Roland Garros”. Magari per arrivare in finale sì.
IDEE CHIARE – Raccogliendo idealmente il nostro invito Matteo Trevisan ha fatto sapere di avere le idee chiare: “Mi ha fatto piacere vincere il Bonfiglio, mi fa piacere essere il numero uno juniores. Ma la verità è che io voglio entrare nei primi venti del mondo”. Fantasie? A Ubaldo Scanagatta e Angelo Mancuso che lo hanno intervistato a Parigi in realtà aveva detto nei primi dieci…
SONDAGGIO – Apriamo un dibattito, senza ipocrisia: meglio Ana Ivanovic o Jelena Jankovic? Le urne sono aperte, ovviamente parliamo di tennis…

marcopietro.lombardo@ilgiornale.it

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