Anni Ottanta
Il sorpasso dei comunisti
Stefano Olivari 17/06/2024
Le elezioni europee del 17 giugno 1984, quaranta anni fa, sono ricordate come quelle del sorpasso del PCI nei confronti della DC, dopo un inseguimento durato tutto il dopoguerra. 33,3% dei voti validi per il partito che sfruttò anche l’effetto Berlinguer, il segretario morto pochi giorni prima e al quale il 26 giugno sarebbe succeduto Natta, guadagnando molto (per quell’epoca in cui un decimale era oggetto di incredibili analisi) rispetto alle Politiche dell’anno prima in cui aveva preso il 29,9. Tutto sommato la Democrazia Cristiana di Ciriaco De Mita non andò male: 32,9% come nel 1983. La delusione fu il PSI di Craxi, presidente del Consiglio, che si aspettava un balzo in avanti trainato da un’Italia in ripresa economica ma rimase inchiodato all’11,2%. Malino i partiti laici (PRI e PLI insieme, il PLI da solo), MSI sotto il 7%. Due differenze enormi con la situazione odierna. La prima: votò l’82,47% degli aventi diritto, contro il 49,6% del 2024, segno che per mille motivi si riteneva che le elezioni avessero un impatto sulla vita ed il Fantozzi con gli occhi pallati che seguiva ogni dibattito va contrapposto a noi che ormai cambiamo canale ogni volta che intercettiamo un talk show politico. La seconda: sommando PCI, PSI (che era un partito di sinistra, bisogna ricordarlo), Democrazia Proletaria e Radicali, si arrivava al 50% dei voti, senza contare che la DC dell’epoca era governata dalla sinistra del partito.
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