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Anni Ottanta

Il vento caldo di Shalpy

Stefano Olivari 24/07/2012

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L’intervista dell’anno è, al conteggio attuale, quella che un paio di settimane fa Andrea Scarpa ha fatto a Scialpi per Vanity Fair. Con la seconda classificata doppiata, come se un tapascione corresse i 10mila con Kenenisa Bekele. In due pagine il cantante che per noi ha raggiunto l’immortalità nel 1986 con No East No West (poi magari vengono più citate Rocking Rolling e Pregherei) in due pagine ha sganciato le seguenti bombe:

1. Ha cambiato nome, da Scialpi adesso si fa chiamare Shalpy. In modo che la pronuncia internazionale risulti proprio ‘Scialpi’. Ci ha pensato a 50 anni compiuti…

2. Si era proposto per il concerto per l’Emilia, essendo fra l’altro di Parma, ma l’organizzatore Red Ronnie gli avrebbe detto di no motivando il rifiuto con la sua minore fama rispetto alla Pausini o Ligabue. Ma il punto, secondo noi, è che Scialpi-Shalpy era più famoso di molti degli intervenuti. Con tutto il rispetto, non è che Mingardi, Paolo Belli o gli Stadio siano più sulla cresta dell’onda di lui.

3. Ha recitato nel 1990 in una puntata dell’Ispettore Derrick (!), ha detto una volta di no a Monicelli che lo voleva in Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno, ma soprattutto sogna un grande film con lui protagonista.

4. Si sta ancora curando per la fibrosi, causata dal silicone ma soprattutto dal chirurgo che gli ha ritoccato il labbro superiore.

5. In fase di selezione a Sanremo Morandi si è comportato male dal punto di vista umano, ci riproverà con Fazio e con l’obbiettivo dichiarato del primo posto. Con No east no west arrivò sedicesimo, nell’edizione condotta da Loretta Goggi, mentre due anni prima con Cigarettes and coffee era arrivato secondo al Festivalbar, manifestazione che avrebbe vinto nel 1988 con Pregherei (in coppia con Scarlett).

Insomma, siamo contenti che Scialpi viva ancora il presente e abbia (o senta di avere, che è la stessa cosa) ancora qualcosa da dire. No east no west we are the best – ognuno al mondo un posto avrà – no east no west è questa la mia terra –  Io bandiere non ne ho – non ci credo neanche un po’ – aria pura dove sei –  soffia fino a che non s’alza il vento.

Per noi rimarrà un inno, ma abbiamo ascoltato con piacere la sua recente rivisitazione di Il vento caldo dell’estate, anche se non è competitiva con quella storica di Alice (co-autrice della canzone, particolare da non dimenticare nell’era delle cover).

Stefano Olivari, 24 luglio 2012

http://www.youtube.com/watch?v=l-55Ys3FiRM

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