Cartoni animati
Ken il guerriero o L’uomo tigre?
Stefano Olivari 11/10/2024
Ken il guerriero o l’Uomo tigre? A 40 anni dalla nascita televisiva del cartone animato sulla storia di Kenshiro, anche se in Italia sarebbe arrivato un po’ più tardi (e il manga a inizio anni Novanta) sulle tivù locali, questo Di qua o di là apparentemente datato è freschissimo. Non solo perché su Amazon Prime Video stanno riproponendo la prima serie di Ken il guerriero, 109 episodi, e perché lunedì tornerà nei cinema il film (quello del 1986, il più famoso fra i tanti), ma perché il personaggio creato dalla fantasia di Buronson dice cose diverse a seconda dell’età in cui lo si guarda, proprio come le grandi opere letterarie o cinematografiche.
Insomma, Dante non è uno sfigato friendzonato da Beatrice e Kenshiro non è soltanto uno che fa esplodere i cattivi colpendoli nei punti giusti. La Divina Commedia come la Divina Scuola di Hokuto, in un certo senso. Non offendiamo l’intelligenza dell’attempato lettore medio di Indiscreto spiegando chi siano Kenshiro e l’Uomo Tigre, in ogni caso l’AI oltre ad averci fatto passare la voglia di scrivere ci ha anche esentato dalla fatica di copincollare. Andiamo direttamente alla riflessione, dedicata agli amanti di un cartone che veniva associato alla violenza, quando in realtà Ken ci parla di onore, giustizia, amicizia, di buoni che si devono ribellare ai cattivi e non giustificarli.
Un genere del tutto diverso da quello, per dire, di Holly-Tsubasa, fatto di valori soltanto positivi, e che infatti fu un cartone di svolta dopo tutti quelli incentrati su sacrificio e dolore per arrivare a un risultato (Mimì, ma anche Rocky Joe). Un genere che ha in Ken il guerriero e nell’Uomo tigre i suoi due personaggi simbolo, con tutto il rispetto per altri capolavori come Bem e Devilman. Dei cartoni-manga citati Ken è il più recente, ma non è per questo che è il meno datato. Come gli altri rielabora i valori di un Giappone tradizionale, ma a differenza degli altri arriva secondo noi a qualcosa di nuovo, a una sorta di manifesto politico. Poi se parliamo soltanto di piacere nel rivederli in chiave onestamente nostalgica, Ken vale per noi quanto l’Uomo tigre.
stefano@indiscreto.net