La casa di Paola Marella

23 Settembre 2024 di Indiscreto

La morte di Paola Marella, a soli 61 anni, ha addolorato non soltanto chi l’ha conosciuta di persona ma anche i tantissimi che l’hanno apprezzata in televisione dal 2006 a oggi. Dai tempi di Cerco casa disperatamente, su Real Time, fino di fatto a pochi giorni fa, con passaggi anche su Sky e La 7. Donna di grande classe nel modo di porsi, ma con la concretezza dell’agente immobiliare quale in realtà era, ha di fatto inventato in Italia un genere televisivo che prima era stato incredibilmente sottovalutato, quello della casa in tutte le sue declinazioni: ricerca, acquisto, vendita, affitto, arredamento.

Diciamo incredibilmente perché la casa è l’unico argomento che davvero interessa a tutti. O meglio, che anche quando non interessa costringe tutti almeno una volta nella vita a interessarsene. Non possiamo dire di registrare le puntate, ma cambiando canale è difficile resistere al genere immobiliare più o meno chic: può non fregarcene niente di amore, sesso, cucina, vacanze, ma non possiamo dire la stessa cosa della casa. Anche soltanto per curiosità, che la bravura di Paola Marella poi sapeva aumentare, nonostante spesso le famiglie in cerca sembrassero quasi tutte di un’antipatia spaziale: la nostra combinazione più detestata quella di coppie di trentacinquenni con lavori pseudo-creativi (lui con il maglioncino alla De Zerbi, lei con le Birkenstock modello Ilaria Salis) e un figlio unico dalla faccia viziata che palesemente quegli 800.000 euro li tiravano, e ancora di più tirano, fuori soltanto grazie ai genitori.

Non è che l’agente immobiliare milanese li interrogasse sull’origine di quel budget, così come non l’hanno fatto quelli arrivati dopo di lei, fino ad arrivare negli ultimi anni a Casa a prima vista, divertentissimo sia nella versione milanese sia in quella romana, uno dei pochi programmi da tivù generalista che di recente ci abbiano preso. Rispetto agli inizi della Marella le case proposte oggi dai suoi colleghi sono per target diversi, non soltanto per chi non ha problemi di soldi (memorabile quando lei tentava coppie indecise, invitandole ad alzare il budget di 200.000 euro), ma lo schema psicologico resta uguale: per la casa quasi tutti cerchiamo di spingerci al limite del possibile, senza prudenza o razionalità, senza la percezione della grandezza di un debito e dei condizionamenti che comporta.

stefano@indiscreto.net

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