La fidanzata di Sinner

12 Luglio 2024 di Stefano Olivari

Il campione deve astenersi da qualsiasi attività sentimentale e/o sessuale e anche dal semplice riposo? Gli illuminati media del 2024, ormai dominati dalle suorine (la prevalenza femminile è notevolissima, come avviene nella medicina e in altri campi: viene da chiedersi quali lavori facciano oggi gli uomini, ma forse è meglio non saperlo) del politicamente corretto, quando parlano dei campioni dello sport sono peggio di quelli di 70 anni fa che criticavano Coppi e linciavano Giulia Occhini. Dopo essere uscito nei quarti di finale a Wimbledon contro Medvedev, Sinner è adesso per qualche giorno in Sardegna insieme alla fidanzata Anna Kalinskaya, ritiratasi negli ottavi contro la Rybakina. Arrivederci alle Olimpiadi.

Tanto è bastato per leggere articoli livorosetti, ci ha colpito quello del Corriere della Sera, sul numero 1 del mondo che invece di essere a Sesto Pusteria a salutare i vecchi amici o a Monte Carlo ad allenarsi, è andato qualche giorno in Sardegna prima di iniziare la preparazione per Parigi. In sintesi: non andava bene l’influencer, ma nemmeno la tennista, quindi con lo stesso stile di vita e la stessa mentalità, è adatta al nostro Jannik nazionale. Che ha davanti minimo 10 anni di carriera, mentre quel Coppi il meglio lo aveva già dato. Sfortuna (mediatica) ha voluto che mentre Sinner si è fermato ai quarti di Wimbledon, ripetiamo a chi come noi ha consumato la giovinezza con Cancellotti e Cané, i quarti di Wimbledon, la Paolini sia arrivata in finale, con fondate possibilità di vincerla, e Musetti in semifinale con Djokovic, da sfavorito ma non si sa mai.

E così è diventato facile contrapporre Sinner che ha osato andare due giorni in Sardegna (con la fidanzata!) alla favola della Paolini e alle virtù familiari di Musetti: appena letta sulla Gazzetta un’intervista alla compagna, in cui dice che Musetti lì a Londra fra un allenamento e una partita trova il tempo per dedicarsi al piccolo Ludovico e addirittura alla cucina, preparando ottimi involtini. E le bestemmie? Ma dai, voi non capite lo spirito toscano. Insomma, un caso in cui la gente reale è più avanti dei media. E un pretesto per ribadire una nostra convinzione: negli sport veri, quelli in cui vince sempre chi merita e a maggior ragione in quelli individuali, essere un po’ personaggio è necessario e non c’è alcuna sacralità da preservare. Il personaggio serve più agli sport in generale che ai singoli, visto che Sinner non ha bisogno di questo tipo di pubblicità e che tutti si rendono conto del dramma di marketing del tennis femminile: se tornasse Serena Williams, anche a 43 anni e 300 chili, saremmo tutti felici. In definitiva, per come la pensiamo noi, viva la… Kalinskaya.

stefano@indiscreto.net

 

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