Mezzofondo e dintorni
La giusta attesa per Bolt-Blake
Stefano Olivari 31/08/2012
Il Weltklasse di Zurigo non delude mai, dal 1928, anche se secondo molti l’ennesima sfida a distanza fra Usain Bolt e Johan Blake ha stancato. Non certo per i risultati cronometrici, sempre clamorosi (Bolt ha vinto i 200 in 19”66, lo stesso tempo con cui nel 1996 Michael Johnson tolse il record mondiale a Mennea dopo 17 anni prima di ‘rifinirlo’ ai Giochi di Atlanta, Blake ha dominato i 100 in 9”76: il tutto sotto una pioggia e un freddo notevoli, elementi nemici della velocità), ma perché l’atletica dei meeting ha successo commerciale solo con due filosofie: la ricerca del record, che umanamente è possibile solo pochissime volte e in condizioni particolarissime, e la sfida fra campioni. Che in teoria può essere sempre credibile visto che il grande appuntamento stagionale, Mondiale o Giochi Olimpici che sia, è lo stesso per tutti ed il ciclo carico-scarico della preparazione non può quindi essere molto differente. In altre parole, in assenza di infortuni il 30 agosto la percentuale di forma di Blake rispetto al miglior Blake non è molto diversa da quella di Bolt. In ogni caso la strategia, un po’ loro e un po’ del loro manager Ricky Simms, di evitarsi sempre tranne che quando ‘devono’ per forza scontrarsi, è evidente. Finché dura, con gli organizzatori e la gente che si accontentano (è stato così anche una settimana fa a Losanna), va bene. La strategia sarà anche irritante, ma può pagare. Non inflazionandosi, il Bolt-Blake quando si materializzerà in un meeting dovrà per forza essere ricoperto d’oro. Con il suo candore è stato proprio Blake a rivelarlo settimana scorsa:”I’d love to race against him but you’d have to talk big money”. La sensazione è che da uno scontro diretto quello che abbia più da perdere sia Bolt, che non ha certo bisogno di soldi e che evitarsi sia anche una sorta di assicurazione contro gli infortuni: tirare al massimo quando si è al 70% non è il caso, quando gli obbiettivi sono grandi. Insomma, alla fine hanno secondo noi ragione Bolt e Blake. L’atletica vive di grandi appuntamenti e non è possibile essere al massimo dei massimi per più di qualche settimana all’anno. Chi vorrebbe un Bolt-Blake ogni due giorni ragiona con gli schemi di altri sport. Qui tutto ciò che non è grande evento è solo preparazione, attesa, segnale, test. E’ anche il limite commerciale dell’atletica, i 25mila del Letzigrund settimana prossima non avranno un altro meeting mentre i tifosi del Grasshoppers sì. Ci si rivede al Mondiale di Mosca dell’anno prossimo, quindi. Fino ad allora rimarremo sul 4-3 Bolt. Senza tirare fuori il sabato del villaggio e la sua poetica, ci va bene così.