Attualità
L’indice Big Mac e la scommessa contro il dollaro
Stefano Olivari 20/07/2017
Il dollaro scenderà ancora tanto. Da settimane, distogliendoci dalle scommesse sul tennis, ce lo dicono amici trader portando a supporto della loro tesi ragionamenti sui massimi sistemi e presunte informazioni confidenziali: perché è chiaro che la Yellen chatta con i bancari di periferia, che poi ci riferiscono tutto in cambio di informazioni ugualmente infondate su Schick e Belotti. Leggendo un articolo di Italia Oggi abbiamo però avuto l’illuminazione, perché anche secondo l’indice Big Mac il dollaro è sopravvalutato.
L’indice Big Mac altro non è che uno dei mille modi per giudicare il peso specifico di una valuta, rapportandola a un prodotto standardizzato e diffuso in tutto il mondo. E cosa c’è di più standardizzato e diffuso del più famoso dei panini di Mc Donald’s? L’indice è stato inventato nel 1986 dall’Economist (“L’autorevole Economist”, adesso di proprietà Elkann-Agnelli) e si fonda su presupposti teorici abbastanza forti, quindi inesistenti in forma pura nella realtà, come omogeneità a livello di dazi e di concorrenza. Questo non toglie che nel tempo la sua capacità di prevedere una tendenza sia stata molto buona. Come funziona? Al posto di un vago ‘paniere’ di beni, tipo quelli che si usano per calcolare l’inflazione, si prende in considerazione un… panino.
Vogliamo confrontare dollaro con euro? Prendiamo il prezzo del Big Mac negli Stati Uniti, espresso in dollari, e dividiamolo con quello del Big Mac in Italia espresso in euro. Negli Stati Uniti oggi un Big Mac si compra mediamente a 5,30 dollari. Sotto casa nostra costa 4,10 euro (il panino, non il menu). 5,30 diviso 4,10 uguale 1,29. Al tasso di cambio di 5 minuti fa ci vogliono 1,15 dollari per fare un euro. Quindi il dollaro è sopravvalutato, in questa misura: (1,15 – 1,29)/1,29. Circa dell’11%, meno del 16 che abbiamo letto ma comunque una percentuale notevole per chi opera a leva. Insomma, il Big Mac Index non è una scienza esatta perché stiamo parlando di un prodotto che ha strategie commerciali e percezioni diverse in ogni paese, ma qualche indicazione la dà. Senz’altro più che informazioni di quindicesima mano.