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Calcio

Napoli, lo stile di De Laurentiis e Gattuso

Stefano Olivari 24/05/2021

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Esiste un modo più volgare di quello usato da Aurelio De Laurentiis per comunicare ufficialmente a Rino Gattuso che non sarà più allenatore del Napoli? La risposta è chiaramente no. Questo il tweet del presidente della società che ha chiuso il campionato al quinto posto: “Caro Rino, sono felice di avere trascorso quasi due stagioni con te. Ringraziandoti per il lavoro svolto, ti auguro successi ovunque tu vada. Un abbraccio anche a tua moglie e ai tuoi figli, Aurelio De Laurentiis”. La moglie? I figli? Mah.

Una decisione presa da mesi ed indipendente dalla qualificazione Champions, peraltro poi mancata contro il Verona. Decisione fra l’altro più che legittima, anche se il Napoli di Gattuso fra Covid e infortuni normali, fattori che hanno pesato anche per gli avversari, ha giocato anche un buon calcio. Ha stradominato la classifica dei tiri totali e comunque vinto quella dei tiri in porta, davanti alle squadre che poi sono andate in Champions. E a favore di Gattuso, al di là dei gol subiti (41 come il Milan, 6 meno dell’Atalanta) sono anche gli indicatori difensivi: solo i portieri dell’Atalanta hanno fatto meno parate di quelli del Napoli. Statistiche che contano zero ai fini del risultato, perché un mezzo rigorino da VAR può valere più di dieci azioni corali, ma che dicono qualcosa sul lavoro svolto.

A parte questo, un allenatore può non piacere per mille motivi, anche solo perché ti è antipatico. E un uomo intuitivo come De Laurentiis si fa guidare anche da queste considerazioni di pancia, che spesso non mentono. Era convinto di avere dato a Gattuso una rosa non inferiore a quella dell’Inter, un’occasione forse irripetibile per il primo scudetto del Napoli senza Maradona. Aveva ragione? Sì. Conte non sarà simpatico, ma la differenza con Juventus e Napoli l’ha fatta lui.

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