Calcio
Nascita di Schillaci
Stefano Olivari 18/09/2024
Nello spogliatoio non facciamo grandi analisi, Vicini dice che stiamo andando bene e di rimanere tranquilli, il gol arriverà di sicuro. È un po’ sbrigativo, il mister, forse pensa anche ad Ancelotti che pochi minuti prima ha sentito una fitta alla coscia destra: non è che sia morto, forse potrebbe addirittura rimanere in campo, ma non vuole rischiare il suo Mondiale, lui che senza infortuni sarebbe già stato campione nel 1982. Al suo posto De Agostini, Vicini gli dice di seguire Linzmaier senza un vero perché, visto che prima Linzmaier non era seguito a uomo da nessuno.
Nel secondo tempo l’Austria è subito pericolosa, con Herzog ma anche proprio con Linzmaier, che porta De Agostini sulla fascia destra aprendo un buco nel nostro centrocampo. C’è abbastanza confusione, ma siamo più forti anche delle indicazioni vaghe di Vicini. Come gli sarà venuta in mente questa cosa di Linzmaier? Donadoni la mette sulla testa di Giannini, che manca in maniera incredibile un gol fatto, con tanto di esultanza sotto la Curva Sud. Vialli è pericoloso di sinistro dal limite, Donadoni ha un’occasione anche lui ma soprattutto subisce un nettissimo fallo da rigore da parte di Russ. Ci sembra impossibile che Wright non dia rigore per un intervento in scivolata del genere, mai successo nella storia del Mondiale ad una squadra di casa.
Vicini non urla mai e non lo fa nemmeno questa volta. Per il resto si limita a poche indicazioni che molti non sentono e qualcuno fa finta di non sentire. Il mister non vede di buon occhio che De Sisti continui ad alzarsi e ad un certo punto si alza anche lui, come per marcare il territorio, mentre Brighenti sta seduto. Baresi si fa male a un gomito dopo un colpo preso da Ogris, ma in trance agonistica chiede di rimanere in campo e non si accorge nemmeno che a fasciarlo è Carmando.
Vialli sta giocando una grande partita e quasi alla mezzora si inventa un lancio centrale perfetto per l’inserimento di Carnevale, che però scatta in ritardo e si fa anticipare. È in questo momento che Vicini decide di cambiare lo stanco Andrea con Schillaci, che si sta scaldando da cinque minuti, o forse di più, non ci ho fatto caso. Di base il mister proverebbe a cambiare la partita con Baggio, ma vede che Vialli sta giocando a tutto campo e allora sceglie uno più da area di rigore. E a un quarto d’ora dalla fine Schillaci sostituisce Carnevale, che esce dal campo con l’atteggiamento giusto, applaudendo il pubblico e accarezzando Totò sulla nuca.
Pochi secondi e Donadoni passa rasoterra a Vialli sulla fascia destra, Gianluca va via bene ad Aigner e crossa di destro in maniera perfetta. Schillaci si trova fra Pecl e Russ, la palla gli arriva sulla testa come per magia e lui ha una scelta di tempo clamorosa nel buttarla in gol. Bravissimo. In questo momento nascono Schillaci ed il mito di Totò, per chi ritiene che il gol sia tutto. Purtroppo davvero il gol è tutto, in questo caso i discorsi da bar coincidono con la realtà. Il pubblico ci accompagna con la ola ed è significativa un’azione nel finale, non chiedetemi il minuto. Contropiede, palla a Schillaci poco oltre la metà campo. L’Austria è sbilanciata e c’è un corridoio, direi un’autostrada, per mandare Vialli da solo in porta. Sarebbe un facilissimo 2-0. E Schillaci cosa fa? Tira da quaranta metri…
Comunque abbracci per tutti e fra tutti, quello più significativo è di Carnevale a Schillaci. Andrea è convinto di avere giocato bene e di avere mantenuto il posto, in effetti le cose stanno proprio così. Negli spogliatoi e immediatamente fuori una confusione indescrivibile, quasi nessuno dei mille presenti è un calciatore o un giornalista. Montezemolo fa i complimenti a Schillaci, poco prima glieli ha fatti anche Boniperti. Spiego a non so quante persone che non ho maglie da regalare e finalmente salgo sul pullman. Siamo pazzi di gioia e convinti che nel nostro Mondiale, a casa nostra, non ci batterà nessuno.