Milano da non bere
Non date la carta di credito a Martina
Stefano Olivari 25/11/2004
di Walter Rone
24 – Walter Rone è venuto a nella capitale del non divertimento alla ricerca di idee per il suo locale di Manhattan. Frequentando le sue discoteche più famose non gliene sono venute, però è stato agganciato da una manager canadese…
Amici-nemici della notte milanese, quella che state per leggere è una storia vera, avvenuta nel quadrilatero fighetto di Corso Como, che ero andato a studiare alla ricerca di idee per il mio locale di New York. Da quelle parti si aggirava una avvenente manager canadese, tale Martha, 35 anni ben portati, perfetta parlata anglo-americana, tratti somatici vagamente caucasici. In tanti l’hanno incontrata, il rituale era lo stesso con tutti: un drink insieme, due chiacchiere, quattro risate, poi giù nell’antro dell’Hollywood. Il rituale normalmente continuava con una notte di sesso nella casa dell’uomo di turno, ma a Walter non è andata così.
Questa la storia. La ragazza socializza con Walter, uno dei pochi nel locale a parlare l’inglese, ma dà la netta sensazione di essere alla ricerca di qualcuno ‘di livello’: insomma, uno splendido, uno sborone o un pollo da spennare. Per questo, Walter pensa già di defilarsi. Poi la ragazza regala una speranza: racconta di quanto disprezzi le donne italiane, sempre a caccia di calciatori e uomini di sport. Ma dopo aver portato Walter all’Hollywood tenendolo per mano, sconfessa clamorosamente ogni sua opinione iniziando a flirtare con tutti gli sportivi presenti (soprattutto giocatori di volley). Walter viene relegato al ruolo di servetto personale, e si vede recapitare in mano un biglietto da 50 euro per andare a comprarle un pacchetto di sigarette. Constatando che la ragazza ha nella mano destra la seconda birra e nella sinistra il terzo Negroni della serata, Walter pensa che le probabilità che lei dimentichi di chiedere il resto siano altissime, quindi mette in tasca orgoglio e bigliettone. Torna e le cose vanno esattamente come lui aveva immaginato. Guadagno: 44 euro.
A quel punto Walter decide di ignorare la ragazza e di passare la serata con varia gente di sua conoscenza incontrata nella discoteca, ma quando passa per caso vicino a Martha, questa teme che lui voglia appiccicarsi a lei. Per tenerlo lontano e flirtare in pace, gli molla un altro cinquantone e gli offre da bere. Walter prende il suo drink, passa da lei per ringraziare, attende per una ventina di secondi la richiesta di resto, quindi prende atto della situazione e si allontana. Guadagno: 30 euro. Coi soldi incassati (totale: 74 euro) Walter offre da bere agli amici e trascorre una gran serata.
Passano i giorni, e Walter apprende da un amico che tale Martha ha fatto lo stesso con lui, ma con una differenza: nessuno sportivo con cui flirtare, tentativo di proseguire la serata da lui e, per una volta, due di picche incassato da una donna. Passano i giorni, e Walter apprende la grande verità: la ragazza cercava sì di infilarsi nei letti degli uomini, ma per infilare poi le mani nelle loro tasche mentre dormivano e clonare le loro carte di credito… Scoperta, denunciata, arrestata!!! Grande soddisfazione: Walter è stato l’unico a truffare la truffatrice! Passano i giorni, e Walter apprende la verità più grande di tutte…Ricordate il volto dai vaghi tratti caucasici? Martha era in realtà Veruska, 35 anni, perfetta parlata anglo-americana. Ma in realtà georgiana. Una simpatica eccezione nella capitale del non divertimento, dove la maggior parte dei cialtroni della notte è italianissima. Il prossimo locale me lo farò consigliare dagli amici Erminio e Thomas, ma credo che in questa città non ci siano speranze.