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Atletica

Pisciando lontano dall’asse

Stefano Olivari 19/08/2010

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di Sam Martin
Ammiratori di Gibilisco, i salti meno ignoranti, italiani abbronzati, gli anelli della Vlasic e gli ingaggi di Londra.

Prima puntata di ‘L’Oro di Londra’, la prima delle nostre nuove idee. Si tratta di una rubrica di avvicinamento all’Olimpiade di Londra 2012, concentrandoci sull’atletica leggera: lo sport per eccellenza, che dà (quasi) le stesse possibilità di emergere ad un ragazzo di un’isoletta mai sentita e a quello di un paese ricco. Il nostro (in questo caso parliamo anche a nome del direttore di Indiscreto) atleta preferito è senza ombra di dubbio Giuseppe Gibilisco, lo diciamo subito: ci piace la sua storia, non solo per i momenti di gloria (un oro mondiale e un bronzo olimpico su tutti) ma anche per come è stato capace di riemergere dopo una vera e propria persecuzione. Giustizia sportiva spettacolo, ad essere buoni, portata avanti dalle stesse persone che si inchinano davanti all’arroganza dei grandi club del calcio. Racconteremo Gibilisco e il microcosmo che lo circonda, ‘usando’ l’astista siciliano come filo conduttore e pretesto per parlare delle miserie e della nobiltà dell’atletica moderna. Che viviamo da dentro, con la stessa passione del primo giorno, raccogliendo le confidenze di personaggi di primo piano ma anche di eroi poco conosciuti.
Partiamo, allora. In questi ultimi scampoli di stagione c’è ancora spazio per i meeting, di importanza e budget molto diversi. Domenica Gibilisco sarà a Berlino e da questa gara in poi sarà sempre seguito da vicino da un tecnico che, dagli spalti, dovrà guidarlo per rendere i suoi salti meno ‘ignoranti’. Nell’ultimo meeting di Londra, per esempio, Beppe ha fatto un paio di balzi ben oltre i 5.61, sua misura d’entrata. Poi è sempre ricaduto sull’asticella. Peccato…A Berlino con lui ci sarà Manuel Margesin, promettente tecnico della scuola italiana di salto con l’asta. Professionalità da valorizzare, invece di cercare improbabili e stra-impegnati santoni esteri.
Una domanda. Un tecnico di atletica ha la fortuna di lavorare all’aperto. Un minimo di abbronzatura ci dovrebbe quindi essere. Se non c’è, vuol dire che il tecnico sta lontano dai campi e lavora in ufficio. Oppure trattasi di topo da biblioteca, teorizzatore ma non praticante. Margesin, Pilori, Zamperin (scuola italiana) hanno tutti un bel colore. Il russo con la fenomena da 5 metri e passa, no…Colore pallido. Comprensibile quest’anno per l’auto-sospensione (bah…) della Isi. Ma la domanda uno se la deve fare.
Spiegato invece il perché di tante contro-prestazioni di atleti al top. Il motivo? Un video che spopola sul popolare You Porn e che si intitola Blanka Vlasic. E’ già in giro da mesi, ma nelle ultime ore anche all’interno del circuito si è diffusa la convinzione che sia proprio lei. Stessi anelli alle dita, altre somiglianze. Probabile leggenda metropolitana, comunque bene inventata. In un mondo piccolo i veleni sembrano più grandi.
La crisi finanziaria c’è e si sente, a dispetto della lega dei diamanti. Sempre a Londra, gli atleti (ingaggio zero per quasi tutti, compresi parecchi olimpionici e medagliati vari) sono stati messi dall’organizzazione in due per camera. C’è chi si è trovato accoppiato con un ostacolista di Trinidad e Tobago con l’hobby di pisciare fuori dalla tazza e senza alzare l’asse. E così, nei corridoi dell’albergo, è stato notato un famoso campione che chiedeva asilo a un connazionale per passare qualche momento di serenità in un bagno pulito. Non ci interessa raccontare queste storie di cessi, ma spiegare che anche quella che viene definita ‘atletica milionaria’ tanto ricca non è. Tolti Bolt e qualche personaggio, quasi si ringrazia per il rimborso spese e il prosciutto omaggio. Diventa così più chiaro il motivo per cui alla fine di ogni gara gli atleti italiani ringraziano il loro corpo militare con parole a volte fantozziane. (1-continua)
Sam Martin
(in esclusiva per Indiscreto)

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