Quanto costa un figlio

27 Giugno 2024 di Stefano Olivari

Quanto costano i figli? Per un terzo delle famiglie italiane fra il 40 e il 70% delle spese complessive, considerando invece tutti la spesa è di circa un terzo dello stesso bilancio. È il risultato di un report di Legacoop e Ipsos, che in realtà troviamo interessante per altri dati, più di questi che nella sostanza dimostrano che ci sono tante spese fisse, che purtroppo incidono di più nel bilancio di chi ha meno soldi. Al di là di questo, ci sembra degno di nota che in pratica la metà dei genitori italiani abbia figli maggiorenni conviventi e di questi maggiorenni conviventi ben il 47% sia totalmente a carico dei genitori. Un figlio maggiorenne su quattro tira a campare, senza contribuire in alcun modo alle spese.

Veniamo al punto, già affrontato in passato su questi schermi ma che troviamo degno di discussione perché riguarda scelte o non scelte fondamentali di tutti noi. La mettiamo in maniera molto semplice: chi ha figli spende tanto di più di chi non ne ha? Parliamo di uno, due, massimo tre figli, non di cose esagerate. I bambini hanno più spese fisse ma anche meno esigenze, gli adolescenti il contrario, ma ognuno è in grado di fare una valutazione riguardante la propria realtà in un arco temporale che va dagli zero ai diciotto anni di vita. La nostra tesi, già esposta in passato ma anche sperimentata di persona, è che il vero ‘Di qua o di là’ sia ‘Con nonni a disposizione – senza nonni a disposizione’.

Nel primo caso le spese concrete per i figli sono inferiori ai risparmi per cose che non si fanno più, più per mancanza di tempo che di soldi. Nel secondo, facendo scendere in campo babysitter e altre figure di supporto, si spende di sicuro più di ‘prima’ anche se non in misura tale da poter rinunciare ai figli per motivi esclusivamente finanziari. È più onesto dire che i figli sono una gran rottura di coglioni, per lo meno a volte, succhiatori di tempo e di attenzione, piuttosto che fare supercazzole sul welfare svedese e sugli asili nido che mancano nelle aziende, eccetera, come se a Stoccolma fossero pieni di famiglie Bradford (Tom idolo eterno, scrivendo un articolo ogni tanto manteneva 8 figli).

Senza andare sul Niger o sul Burkina Faso, quale grande welfare statunitense fa sì che il tasso di natalità USA sia quasi doppio di quello italiano? Le ragioni del calo della natalità sono molto più profonde, ma è difficile discuterne senza passare per mostri (se dici che i figli sono un grande peso) o cretini (se rinunci a qualcosa della vita precedente), infrangendo la sacralità del sacro-bambino, e se è figlio unico siamo in zona Dio, o quella dell’individualismo, che può avere motivazioni nobili (una missione, una vocazione) e meno nobili. Su tutto c’è che il calo demografico non è un grosso problema, se va a colpire i ceti (come il nostro, quando si dice il caso) produttori di personale impiegatizio o facilmente sostituibile dall’intelligenza artificiale.

stefano@indiscreto.net 

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