Rapine a Milano

10 Ottobre 2024 di Stefano Olivari

La rapina ai danni di Nicola Bartolini, non riuscita per la reazione del ginnasta azzurro, sta alimentando un genere giornalistico purtroppo fondato sulla realtà: Milano è una giungla, per usare le parole scritte da Bartolini su Instagram, anzi peggio, “Una città raccapricciante”. Mentre verso le 20 stava portando fuori il cane sotto casa, in zona Barona (sud della città), Bartolini è stato aggredito da uno che ha provato a prendergli il cellulare, ma ha reagito e nella lotta ha avuto per fortuna la peggio il ladro, che dopo quattro sberle si è allontanato.

Un episodio che non farà statistica, perché Bartolini non ha sporto denuncia, ma che ci offre il pretesto per una riflessione, senza legarla ai nostri soliti Di qua o di là. Dando per scontato che la gente, cioè noi, sia più sensibile alla microcriminalità che al grande evasore-elusore, per quanto riguarda le rapine in strada la situazione a Milano è peggiorata? Perché l’indice della criminalità del Sole 24 Ore, basato sulle denunce e suoi dato del Ministero dell’Interno, è una cosa, ma la sicurezza percepita un’altra. Se Milano è la città meno sicura d’Italia in generale, nel 2023 con 7.093 denunce ogni 100.000 abitanti (ne abbiamo già scritto), si può dire la stessa cosa per i reati di strada?

La risposta è un grosso sì, perché Milano risulta prima nei furti (davanti a Roma e Rimini), seconda nelle rapine (dietro a Firenze e davanti a Prato) e nei danneggiamenti (vince Torino, terza ancora Prato), terza nelle violenze sessuali dietro a Trieste e Bologna. Restringendo il discorso alle cosiddette rapine in pubblica via, cioè il caso di Bartolini, la peggiore città d’Italia è Firenze con 104,4 denunce ogni 100.000 abitanti, davanti a Prato (96,6) e Milano (83,1). A completare la top ten Napoli, Rimini, Torino, Bologna, Genova, Trieste e Roma a quota 38,9.

In altre parole, un residente o uno di passaggio a Milano ha ogni anno lo 0,08% di probabilità di essere rapinato in strada, mentre contando tutto la possibilità che gli capiti qualcosa di male è del 7%: per circa metà si tratta di furti. Non che sia bello essere derubati, ma con il bonus di un pugno o di una coltellata sarebbe peggio. Per quanto riguarda le rapine in pubblica via la situazione negli ultimi anni è comunque statisticamente migliorata, stando in questo caso direttamente al Ministero dell’Interno: 20 anni fa a Milano il tasso per 100.000 abitanti era 114,8, e la città più pericolosa d’Italia per una passeggiata era Napoli con il suo 362,6. Quindi o i napoletani hanno smesso di fare denunce o la situazione di Milano, in proporzione alle altre città, non in assoluto, è peggiorata.

stefano@indiscreto.net

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