Calcio
Rimandiamo a casa Buffon
Libeccio 05/06/2012
Della vicenda cosiddetta Scommettopoli non ci sono piaciute certe modalità scelte dalle autorità inquirenti, più inclini allo spettacolo che alla giustizia. Ad esempio, non abbiamo capito perché l’avviso di garanzia a Criscito sia stato consegnato nel ritiro della Nazionale che si andava radunando. Si poteva farlo prima, con gli stessi elementi in mano. Fatta questa doverosa premessa, ci corre l’obbligo dire chiaramente che dal nostro punto di vista sarebbe opportuno che Gigi Buffon interrompesse l’avventura europea e rientrasse a Torino o dove meglio preferisce. Sì, stiamo parlando della notizia del transito di un ingente patrimonio (un milione cinquecentomila euro) sul conto di un suo amico tabaccaio che gestisce anche un’annessa ricevitoria di scommesse. Inizialmente Buffon ha smentito, poi ha ammesso, dicendo che trattasi di investimenti non meglio identificati (mobiliari e immobiliari: è logico quindi rivolgersi a un tabaccaio). Abbiamo sentito ieri sera il suo avvocato dire in una diretta radio che Buffon non è tenuto a specificare a cosa siano serviti quei soldi. E che comunque potrebbero essere serviti anche per comprare una “collezione di orologi”. Aggiungendo a domanda di un giornalista che comunque se anche avesse scommesso non scommetteva sul calcio. Ma il punto non riguarda i presunti orologi di Buffon. Il punto è che Cesare Prandelli, fino ad ora così solerte nella lotta contro le ingiustizie, la mafia, le discriminazioni e soprattutto lestissimo a censurare il comportamento a confronto veramente irrilevante di Mario Balotelli (pensate, ha bruciato un asciugamano!), ha imposto alla nazionale una codice etico che non ammette errori. Molti ne hanno fatto le spese, il citato Balotelli ad esempio, e anche De Rossi. Ora stranamente l’errore è ammesso (dopo il trattamento differenziato per Bonucci), come se Criscito (allontanato dopo l’avviso di garanzia, senza processo né tantomeno condanne) fosse croato o svedese. E che errore, se ci è permesso chiosare il concetto. Abbiamo un portiere della nazionale che è anche capitano della Juve campione d’Italia, capitano della Nazionale, Vicepresidente del Sindacato Nazionale Calciatori (!!!). Rimandate a casa Buffon. Crediamo sia meglio per tutti. Per l’Italia, la Nazionale, il calcio italiano. Forse anche per Buffon.
Libeccio, 6 giugno 2012