Rinvio per la pace e per World Peace

Oscar Eleni davanti al tribunale dove hanno condannato per furto con destrezza un ultraottantenne ammalato di Alzheimer. La guardia giurata che lo ha “preso” gongolava: “Cinque salsicce, accidenti, non si poteva perdonare”. In quel tribunale la pratica ha girato per cinque anni. Fate i conti. Poi dicono che si deve ingoiare tutto, ma quanto è costata questa pratica finita con una multa impossibile di 11.000 euro? Questo è il Paese e allora a chi aspetta la rubrica solita sul basket chiediamo un giorno in più. Dobbiamo riprenderci valutando quel tipo che ha comperato il Parma calcio per un euro e adesso è dietro porte blindate, o quasi come direbbero gli imputati di Calciopoli che se la caveranno perché i loro reati stanno andando in prescrizione. Per il vecchietto no, per lor signori quasi sempre sì.

Certo servirebbero anni per riprendersi da tutto, proprio adesso che il sindaco di Milano Pisapia, dopo aver annusato l’aria mefitica che tira intorno e dentro ai fianchi dell’EXPO, ha detto che non si ricandiderà. Gesto nobile. Naturalmente lo hanno attaccato anche per questo mentre chi vuole quel posto arrota le unghie a destra, sinistra e al centro.

Un giorno di tregua baskettara per indignazione aspettando di sapere se a Cantù arriverà davvero l’Artest convertito alla pace e per questo si è cambiato nome, dopo anni di guerra dentro e fuori dalle grandi arene NBA.

Certo era giornata di giubilo cestistico con il quarantello record di Gallinari contro Orlando; con la bella intervista di Gallo, vedi le coincidenze nel giorno di Danilo, sul Carlino, per il dottor Stranamore Bucci entrato ieri nella casa della gloria sputando sulla chemio con la rabbia che lo aiutò a combattere contro la poliomielite dai sei anni, ma dicendo tante verità che questo basket omologato, prigioniero di se stesso e delle poche idee che lo alimentano, non vuol ascoltare. Tutto rinviato mentre facciamo statistiche da brivido sui famosi giocatori giovani da lanciare. Abbiate pazienza.