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Improvvisando su Pistorius

Stefano Olivari 14/02/2013

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Oscar Pistorius, Giulio Andreotti, Antonello Soro, Augusto Minzolini e Giancarlo Leone.

1. Oscar Pistorius ha ammazzato la sua fidanzata, mentre scriviamo queste righe tutte le ipotesi sono valide: dal tragico errore (lei voleva fargli una sorpresa, lui credeva si trattasse di un ladro) all’omicidio. Insomma è uno di quei rari casi in cui le opinioni non possono prescindere dai fatti. Invece quasi in tempo reale chiunque ha dato una sua chiave di lettura dell’accaduto, sapendone ovviamente nemmeno l’1% della polizia sudafricana. Fra i tanti, ci piace ricordare verso mezzogiorno il futuro presidente del Coni Pagnozzi, la cui figura è è stata ben delineata da Sandro Donati nel suo libro ‘Lo sport del doping’. Ovviamente innocentista, perché a chi lo conosce sembra impossibile che Pistorius eccetera eccetera, con Pistorius che magari è davvero innocente. Comunque qualche ora fa nessuno poteva saperlo, nemmeno il suocero di Alessandro Nesta (che sarebbe sempre Pagnozzi). Viene in mente il citatissimo, in questi giorni, Habemus Papam di Nanni Moretti. Quando un ‘esperto’ chiamato in tivù a commentare il momento del Papa, a un certo punto ammette imbarazzato: “Scusate, sto improvvisando”.

2. Qual è stato il peggior anno, degli ultimi venti in Italia, per la raccolta pubblicitaria? Il 2012, indovinato. Meno 14,3% rispetto al 2011, secondo la Nielsen, con differenze per i vari media ma con il mitico web che registra solo un più 5,3%. Questo mercato, che vale comunque tutt’ora circa 8 miliardi di euro in assoluto, in termini reali (quindi depurando le cifre dall’inflazione) è tornato ai livelli del… 1991. Con Andreotti presidente del Consiglio, Forlani segretario della DC e Craxi del PSI.

3. Gli aspiranti latitanti ringraziano il Garante della Privacy (in realtà Garante per la protezione dei dati personali), l’ex deputato del PD Antonello Soro, che ha chiarito che i pubblici esercizi possono mettere a disposizione dei loro clienti la connessione wi-fi libera o terminali per navigare su internet, senza chiedere carte di identità o altri documenti. Sembra una notiziola, ma potrebbe essere invece una svolta epocale. Adesso possiamo scomparire davvero.

4. L’assoluzione dell’ex direttore del Tg1 e candidato PdL Augusto Minzolini dall’accusa di peculato, causa utilizzo improprio delle carte di credito aziendali Rai (“Perché il fatto non costituisce reato”) con limite sforato di 65.000 (sessantacinquemila) euro, somma poi restituita alla Rai da Minzolini, ci offre lo spunto per ricordare il racconto orgoglioso di un inviato al seguito di squadre calcistiche negli anni Novanta. Unico punto di contatto con il caso Minzolini l’uso della carta di credito aziendale, non certo il ‘genere’ acquistato né tantomeno la restituzione dei soldi all’azienda. Questo inviato sportivo insieme ai colleghi di due giornali concorrenti frequentava, durante le lunghe trasferte di coppa, centri massaggi (il massaggio era proprio quello che state pensando) selezionati, pagando con carta di credito aziendale e facendo mettere in nota piatti di ristoranti inesistenti in modo che quelle spese risultassero come cene. Poi la cena vera la facevano con tre dollari da McDonald’s, ma i giornali per anni (decenni) hanno continuato a a finanziare le loro seghe. Tutti sono arrivati felicemente alla pensione, nell’ordine dei seimila euro netti al mese. Altri tempi. Però la pensione gliela paghiamo in questi. Il famoso patto fra generazioni. Meritevole di una citazione dotta, il Jerry Calà di Yuppies: ‘Tu la ciuli e io le pago la bresaola”.

5. La seconda serata di Sanremo va sempre peggio della prima, come ascolti televisivi. Ma quella del 2013, senza la Juventus in campo, è andata comunque meglio della concorrente 2012. Con Gianni Morandi a condurre, la seconda serata dell’anno scorso fu seguita in media da 9 milioni e 199mila spettatori con il 39,28% di share. Con Fabio Fazio 2013 invece gli spettatori sono stati 11 milioni 330mila con 42,21% di share. 2 milioni e passa di persone in più, considerando il crollo complessivo della tivù generalista, sono un grande risultato. Alla fine a Berlusconi fa più male questo dato, con una Mediaset dagli ascolti in caduta libera, delle imitazioni. E Fazio è stato in pratica riconfermato via Twitter dal direttore di RaiUno Giancarlo Leone (figlio dell’ex presidente della Repubblica). Ma perché non dare una chance a Carlo Conti?

Twitter @StefanoOlivari

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