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Formula 1

Tambay e i tifosi Ferrari

Stefano Olivari 06/12/2022

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La morte di Patrick Tambay ci fa venire in mente uno dei motivi per cui detestiamo i tifosi della Ferrari, anche se spesso apprezzando certi piloti (ci capita anche ora con Leclerc) ci ritroviamo lo stesso a tifare per la scuderia di Maranello. Per gli appassionati di Formula 1 il riferimento è scontato: Imola 1983, Gran Premio di San Marino, Tambay per la seconda stagione al volante di una Ferrari. Nel giugno del 1982 aveva infatti preso il posto dell’amico Gilles Villeneuve, dopo la morte del canadese in Belgio e pur senza brillare aveva colto in Germania la prima vittoria in Formula 1 in carriera.

A Imola arrivò la seconda ed ultima, in maniera a suo modo memorabile. Tambay era in testa, quando fu superato da Riccardo Patrese, che a 6 giri dalla fine sembrava avere la vittoria in pugno. Il pilota padovano della Brabham però in uscita dalle Acque Minerali finì diritto contro le barriere, senza nemmeno provare una sterzata. Nessun problema meccanico e nemmeno errore di Patrese: semplicemente la pista, da poco riasfaltata con un nuovo metodo, si era in più punti letteralmente sbriciolata: un centimetro in più o in meno significava finire sulle barriere o in testacoda: così accadde ad esempio anche all’altro ferrarista Arnoux.

Imprevisti delle corse, che nulla tolsero ai meriti di Tambay che fra l’altro dovette gestire notevoli problemi al motore. Il problema furono i tifosi della Ferrari, che all’uscita di pista di Patrese prima esultarono senza nemmeno sapere se fosse vivo o morto, e poi si esibirono in cori contro di lui e gesti di tipo calcistico. La differenza con il calcio è che la Ferrari è l’unica squadra con tifosi, non esiste una rivalità. In paesi diversi dall’Italia si tifa per il pilota, magari anche in maniera calda (si pensi agli olandesi con Verstappen), ma certo non per una macchina e meno che mai perché il pilota avversario si vada a schiantare.

Adesso non vogliamo dire che i tifosi della Ferrari fossero o siano tutti come quei beceri di Imola 1983, ma certo l’unanimità anche mediatica nel tifo, con punte di ridicolo raggiunte nelle moviole post Jerez 1997 o nella tuta Ferrari di Marc Gené (roba da rivalutare Adani con Rosario o la garra charrua), per non parlare del muretto dove non si sbaglia mai (e allora perché li cacciano?) e della macchina che sarà vincente fra due anni, ci è sempre risultata insopportabile. Sì, siete tifosi della Ferrari: ma qual è la squadra avversaria? Detto questo, forza Charles. 

stefano@indiscreto.net

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