logo

Calcio

Thiago Motta, Busquets e il Triplete

Indiscreto 22/10/2019

article-post

Thiago Motta è il nuovo allenatore del Genoa, al posto di Aurelio Andreazzoli. Come allenatore l’italo-brasiliano è tutto da scoprire, anche se ovviamente tutti hanno seguito nel dettaglio tutte le partite della sua Under 19 del PSG. Come ex giocatore invece davvero non ha bisogno di presentazioni, e non solo per i tantissimi trofei alzati da protagonista con Barcellona, Inter e PSG.

Nella sua storia anche le vittorie in due edizioni della Champions League, entrambe con l’amarezza di non avere disputato la finale: nel 2006 per scelta tecnica di Rijkaard, nel 2010 per un episodio che lo vide protagonista nella stagione dello storico Triplete dell’Inter di Mourinho: parliamo dell’ormai lontana 2009-2010.

Stagione non irripetibile (magari lo farà già la Juventus di Sarri), ma per il momento mai realizzata né prima né dopo da una squadra del nostro paese: quella ad andarci più vicino fu l’Inter 1964-65, sconfitta dalla Juventus nella finale di Coppa Italia.

Quello della stagione del Triplete fu un filotto di trionfi ai quali Motta diede un apporto decisivo in varie occasioni, mancando però quella più prestigiosa, cioè la finale di Champions con il Bayern Monaco, a Madrid il 22 maggio. E questo per via di un’espulsione sulla quale si scatenarono molte polemiche e che costrinse l’Inter a giocare buona parte della semifinale di ritorno a Barcellona in 10 uomini.

È il 28 aprile 2010, 27esimo minuto del primo tempo. Thiago Motta allarga il braccio e Sergio Busquets, a seguito dell’urto, stramazza al suolo come uno finito contro un palo della luce, coprendosi il volto. O meglio coprendolo ma sbirciando, come mostreranno le immagini, per vedere cosa stesse accadendo nei dintorni.

Da lì polemiche a non finire sui simulatori che non venivano mai puniti, eccetera. Funziona così anche nell’era del VAR, che può sistemare qualche caso da espulsione o da rigore, ma non ha in generale cambiato la cultura del rotolarsi a terra.

Detto questo, alla fine il comportamento di Busquets fu inutile, e anzi permise ai giocatori dell’Inter di dare ancora di più, per una semifinale che entrò nella storia per la capacità resistere all’assalto di un Barcellona al top delle sue possibilità: in pratica il Barcellona di Guardiola che tutti ricordano, con l’aggiunta di Ibrahimovic.

Insomma, da una presunta simulazione a proprio danno nacque una delle partite più sofferte, e proprio per questo amate, dai tifosi nerazzurri tanto che qualcuno ci raccontò che dopo l’1-0 di Piqué non riuscì più a seguirla, scendendo in strada per ascoltare i rumori che provenivano dalle finestre.

Potrebbe interessarti anche

  • preview

    Il Muro del Calcio 2024-25

    Lo spazio per i vostri e nostri interventi sullo sport più amato dagli italiani, quello dove tutti possono avere il loro quarto d’ora di competenza. O meglio, quasi tutti…

  • preview

    Soldato Mudryk

    La positività di Mudryk sta facendo di nuovo parlare del Meldonium, o Mildronate (è il nome del principio attivo), per uso sportivo dopo qualche caso celebre, Sharapova e Aregawi, e tanti meno celebri. Comunque quasi tutti riguardanti paesi della rimpianta, da chi non ci viveva, Unione Sovietica, come appunto l’Ucraina di Mudryk. I competenti sanno […]

  • preview

    La partita di Last Christmas

    I 40 anni di Last Christmas sono stati giustamente celebrati da tutti, non soltanto dai fan degli Wham! o di George Michael ma anche da chi nella storia di questa straordinaria canzone è entrato quasi per caso, come Saas-Fee (all’epoca senza trattino) che fu il teatro del celeberrimo video. Da anni i cultori di Last […]