Musica
Tre canzoni dei Litfiba
Indiscreto 09/11/2022
Nel 1980 nasce a Firenze una band fondamentale per la musica rock italiana, pur essendo partiti dalla new wave. Guidati dal frontman Piero Pelù e dalla chitarra di Ghigo Renzulli, i Litfiba sono quindi diventati icone rock italiane, attraversando una serie di evoluzioni che ne ha forse stravolto il sound iniziale. Anche loro sono quindi in gara al Festival di Indiscreto con i tre brani più ascoltati su Spotify, in parte appartenenti al loro filone più pop e melodico.
Si parte dal 1990, anno di El diablo e della celebre title track, con cambio parziale di formazione, evoluzioni sonore e innesti oltre il rock. Grande ironia nel testo, incentrato sui presunti legami fra rock e satanismo. Resta in ogni caso ancora immutata l’onda d’urto di Pelù e Renzulli, che trascinano il pubblico all’acquisto dell’album e a riempire i concerti. Una svolta che continuerà negli anni successivi.
Ecco che nel 1997 viene pubblicato l’album Mondi sommersi, già evoluzione stilistica della band e ultimo della cosiddetta tetralogia degli elementi. Contiene Regina di cuori, altro brano simbolo del periodo, anche questo giocato sull’ironia: in questo caso l’argomento è il rapporto uomo-donna. Certo il doppio livello di lettura a volte può sembrare uno solo.
Infine Il mio corpo che cambia, del 1999. La canzone che apre Infinito, album ultimo capitolo dei Litfiba con Pelù cantante prima della reunion, e lontanissimo dalle scatenate ritmiche e sonorità della band prima maniera. Un successo clamoroso presso il pubblico generalista e non solo quello storico dei Litfiba, anzi forse lasciando fuori proprio i più duri e puri. Tutti uniti nel salutare il loro addio, dopo 42 anni.
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