Musica
Tre canzoni dei Novecento
Indiscreto 02/04/2023
L’epoca forte dell’Italodisco è stata nei primi anni ‘80 quando la fusione tra melodia italiana ed elettronica moderna produsse canzoni egregie che occupavano stabilmente le piste da ballo europee, e non solo, senza tradire la tradizione musicale del nostro Paese. Uno dei mix più interessanti lo proposero in tal senso i Novecento, band capitanata dalla voce di Dora Carofiglio (dietro anche ai primi singoli di Valerie Dore) accompagnata dai tre fratelli Nicolosi: Pino (tastiere), Lino (chitarra) e Rossana (basso). Anche loro quindi in gara in un Festival di Indiscreto che nel panorama della musica italiana rappresenta qualcosa di unico.
Per quanto riguarda i tre brani dei Novecento più ascoltati oggi su Spotify si parte da Movin’ on, canzone che rappresenta ancora oggi al meglio il periodo. Siamo nel 1984 e i Novecento, dopo qualche anno di gavetta, raggiunsero la vetta delle classifiche con un brano in inglese, lingua che a parte qualche eccezione è un punto cardine della loro proposta. Fra l’altro quell’anno spopolarono ad Azzurro, dove erano nella squadra Arancia capitanata da Marco Ferradini. “I’ve got a love that keeps me hangin’ on, baby – I’d be a fool to stop from movin’ on – Movin’ on”: c’è da aggiungere altro?
A fine anno uscì The only one (indimenticabile il video in montagna, decisamente ottantiano, per certi aspetti il Last Christmas italiano) , che replicò il successo del primo singolo (poi entrambi contenuti nell’album Novecento) confermando una formula vincente capace di andare oltre la discoteca per arrivare a un pop moderno, mettendo insieme più influenze che toccheranno nel tempo anche il funky. “Let me be the one you trust – Trust, trust, trust – Help me share your troubled life – Let me be the one you love”.
Grande esempio della ecletticità della banda fu (ed è tutt’ora) Excessive love, scatenato singolo del 1986 entrato nella testa anche per il martellante spot del Dan’Up Danone. In tutti e tre i casi la voce di Dora Carofiglio spiccava nella sua limpida originalità. Una storia lunga quella dei Novecento, ancora oggi perfettamente attiva tra jazz e fusion, grazie a produzioni realizzate anche per altri artisti e apprezzate all’estero, e per nomi che vanno da Billy Preston ad Al Jarreau fino a Billy Cobham.
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