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Musica

Tre canzoni di Valentina Gautier

Indiscreto 21/11/2022

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L’Italia non è che sia piena di cantanti rock donne credibili: Valentina Gautier è una di queste, anche se è difficile incasellare in un genere la cantautrice nata a Lodi, all’anagrafe Liliana Valentina Luisa Boselli, conosciuta già alla fine degli anni Settanta con la sigla di Sette e mezzo, programma Rai condotto da Raimondo Vianello e Claudio Lippi (valletta una giovanissima Gabriella Golia) ma che i maggiori successi li ha ottenuti nei Novanta. A pieno titolo quindi in gara al Festival di Indiscreto anche lei, con le sue tre canzoni oggi più ascoltate su Spotify.

Per Valentina Gautier il grande successo arriva nel 1990 con Voglio un angelo, lanciata dal Festivalbar di quell’estate e poi diventata uno dei suoi cavalli di battaglia. All’epoca la Gautier faceva parte di un progetto discografico della Fininvest per lanciare giovani talenti, attraverso la Five Record, casa discografica con cui l’anno dopo uscì il suo album Quasi un angelo, prodotto da Shel Shapiro, molto amato dalla critica e contenente anche la bellissima La pantera, in pieno spirito del tempo (Pantera era il nome di un movimento studentesco di protesta di fine anni Ottanta, che durò pochissimo).

Dell’album fa parte anche Hey tu, cover di Black Velvet, che indusse qualcuno a definirla l’Alannah Myles italiana. Comunque la versione di Valentina Gautier è ascoltatissima ancora oggi… Il 1992 sembrava l’anno del grande salto, con il secondo album prodotto dalla Fininvest e da Shel Shapiro, ma Anima Fragile segnò anche la sua rottura con la discografia che conta. L’affrontare tematiche relative al mondo LGBT, con qualche decennio di anticipo sui tempi, non la favorì e di fatto pur continuando a scrivere canzoni lei nel mainstream non è più riuscita a rientrare.

Per questo è notevole che nel 2019 abbia ottenuto ottimi riscontri radiofonici, ovviamente nei circuiti indipendenti, con Corri che corre il tempo, ballad scritta da lei e interpretazione strepitosa, che ci danno un’idea di cosa ci siamo persi. Una canzone in cui ha messo molta vita personale (la ribellione ad una violenza) e che avrebbe voluto portare al Sanremo 2020. Di sicuro un palcoscenico del genere lo avrebbe meritato e lo meriterebbe.

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