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Milano da non bere

Un privé ancora privé

Erminio Ottone 25/04/2005

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di Erminio Ottone
30 – Il giovane e onesto Erminio Ottone racconta un’altra ordinaria notte nella capitale del non divertimento. Fra ragazze immagine, Galeazzi, bottiglie scambiate, Adriano, portaborse, Patrick e Serena del Grande Fratello, vomito e molto, moltissimo altro…

Amici/nemici della notte milanese, rieccoci! Corso Como regala ancora uno spaccato di mondanità milanese, con i suoi personaggi, personaggini, vip veri e presunti, calciatori, ragazze prezzolate, ma anche gente comune che ama solo divertirsi. Grande raduno al Toqueville, che ospita varie feste di compleanno. Gli invitati dovrebbero avere libero accesso alla zona paradiso, ovvero al privè del piano superiore, dotato a sua volta di privè nel privè… ma l’organizzazione, come al solito, è sconcertante.
Dopo la cena, gli invitati vengono gentilmente invitati (scusate la ripetizione) ad abbandonare il ‘privè nel privè’: “Dateci il tempo per risistemare i tavoli per il dopocena, poi vi facciamo rientrare”… E invece, dopo mezz’ora una massa furibonda di invitati cui non viene più concesso di rientrare quasi sbrana il ‘guardiano’. Un ragazzo le prova tutte. Prima il dialogo, poi scavalca, ma viene beccato. Dopo due ore di purgatorio, gli viene concesso di rientrare in paradiso. Altro invitato: lavora fino a tardi e non può cenare, si unisce successivamente. Al piano di sopra lo pregano di scendere al piano sottostante, dove ci sarà un addetto alla sicurezza che, invito in mano, lo farà certamente salire. Una volta raggiunto l’addetto, l’invitato vi sente rispondere: “Mi spiace, devi passare da sopra”. Lui torna sopra e viene di nuovo indirizzato dall’addetto al piano di sotto. Dopo un estenuante ping pong sopra/sotto, l’invitato ricorre ad un pezzo grosso di sua conoscenza e ottiene l’accesso alla zona-festa.
Il piano superiore propone di tutto. Il mitico Galeazzi seduto in un angolo dall’inizio alla fine, parla di tanto in tanto con una ragazza immagine, si alza solo quando decide di andarsene. Nell’altro angolo Adriano con un gruppetto di amici: tranquillo e garbato, non si mette in mostra, presenzia alla festa con discrezione. E poi volti noti, amici dei calciatori, portaborse. Il dj di tanto in tanto ne nomina qualcuno per vantare le sue conoscenze influenti, ma la folla dimostra di aver imparato a fregarsene di queste ‘spantegate’.
Ottone si aggira e osserva, si illude che ci sia nel ‘privè nel privè’ qualche ragazza normale con cui scambiare due chiacchiere. Ahilui, scopre che dopo pochi minuti di conversazione è meglio lasciar perdere, perché le ragazze in questione sono pagate per parlare un po’ con tutti e non solo con lui. Tra queste, spicca la contessa incontrata qualche tempo fa nel bagno del Cafè Tizio (vedi storia “Attenti al bagno”): è praticamente in mutande, di tanto in tanto sparisce (sarà andata in bagno?).
Un amico di Ottone regala una perla di comicità involontaria. Vede una bottiglia di rum, pensa che faccia parte del beveraggio del suo tavolo…Versa e si guarda intorno alla ricerca di una coca cola per farsi un Cuba libre. A quel punto, arriva un individuo e nasce il dialogo seguente. (I=individuo, AO= amico di Ottone)
I: “Che fai?”

AO: “Bevo!”
I (con aria minacciosa): “Problemi? Hai bisogno di qualcosa?”
AO (che non ha colto l’aria minacciosa del tizio): “Sì grazie, mi prendi una coca?”
A quel punto l’individuo si scalda, sta per scagliarsi sull’amico di Ottone, ma un terzo avventore capisce tutto e risolve la situazione: l’individuo è il titolare del tavolo e colui che ha pagato la bottiglia. L’amico di Ottone si scusa per aver sbagliato tavolo, l’individuo accetta le scuse e finisce tutto a tarallucci e cuba libre.
Nella confusione generale i camerieri continuano a portare drink, e addirittura una bottiglia di Moet & Chandon, a un tavolo di amici di Ottone che non ha ordinato niente di tutto questo (forse qualcuno si è portato la Fanta da casa). In quel gruppo uno dei pochi che nella serata (ma potremmo dire nella vita) ha pagato una consumazione, One Night, usufruisce di quelle bevande con la consueta classe, senza l’avidità degli italiani da buffet. Cadendo dalle nuvole alla presentazione dell’astronomico conto, per cose che non ha ordinato. Chissà, tutto magari sarà stato poi assegnato al portafoglio dell’immancabile sessantenne sigarato con ragazza pay per view.
Patrick del Grande Fratello 4 ride e scherza con tutti: è l’espressione del nulla televisivo, ma è molto simpatico e socievole. Racconta delle sue vacanze a Nizza, condivide con Ottone la conoscenza di alcuni locali della bella città francese frequentatissimi da scandinave e australiane (dove gli italiani, per fortuna, vengono ammessi solo se parlano un buon inglese); viene rimproverato da un tizio di passaggio per non essersi ‘fatto’ Serena (la vincitrice del Grande Fratello 4); racconta con sdegno e divertimento di un suo conoscente che sostiene di vomitare sulle donne in una insolita pratica sessuale. Dopo 3 ore, Ottone decide che va bene così e torna a casa. Una ragazza vomita in un angolo buio, anche questa sera la popolazione paga il suo tributo alla Milano da non bere: persone che non reggono e si sentono male, polli spennati da ragazze immagine, uomini insoddisfatti perché nemmeno questa sera hanno rimorchiato. Un mendicante dorme sull’asfalto, a pochi metri da individui griffati con fighe sguaiate al seguito… Sorgono spontanei un paragone e una domanda: chissà perché la vita, certe volte, premia i peggiori…

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