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Calcio

Under 19 da classe media (più Conte, Cristiano Ronaldo, Buffon e Lotito)

Stefano Olivari 30/07/2018

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Il grande Europeo dell’Under 19 azzurra ci impone per una volta di parlare di calcio giocato, cosa che non avrebbe in realtà senso in un’epoca in cui le partite le vedono tutti (così dicono, poi scopri che si basano su 30 secondi di servizio del Tg1 o sul tweet dell’amico del cugino) e tutti possono quindi avere una propria idea sul valore di Tonali e Scamacca. L’emozionante finale con il Portogallo potrebbe far giudicare severamente una difesa che nel resto del torneo era stata decente, ballando ma non crollando solo con la Francia, con il talento italiano che sembra tutto da centrocampo in su fra Tonali, Melegoni, Zaniolo, Capone, Scamacca e un Kean vero trascinatore al di là della doppietta. Ma è in parte logico che a questa età i giocatori offensivi siano più avanti di quelli difensivi, così come è logico che sia meno rischioso dare spazio nel calcio vero a un giovane attaccante che a un giovane difensore centrale. Insomma, dopo tanto disfattismo Under 17 e Under 19 hanno dimostrato che per il futuro una classe media italiana esiste e ha solo bisogno di un po’ di fiducia. I ragazzi di Nicolato a Qatar 2022 avranno 22 o 23 anni, quindi qualcuno di loro in prospettiva potrebbe anche sognare: come scommesse mondiali non andiamo al di là di Zaniolo, tatticamente in evoluzione e con grandi margini, o lo stesso Kean in un attacco in cui già adesso ci sarebbero pochi concorrenti. Ma l’azzurro dei grandi pensiamo lo indosseranno anche Tonali, Capone e Bellanova. Non andiamo oltre, perché una scorsa alle precedenti rose dell’Under 19 potrebbe essere utile agli autori di ‘Chi l’ha visto?’

2. Antonio Conte è il candidato unico alla panchina del Milan di Elliott e non da oggi, visto che la fine di Yonghong Li era scontata e in un certo senso programmata. Ci stupirebbe però che arrivasse subito, come si sta dicendo da più parti, anche autorevoli, per diversi motivi. 1) Non è libero dal Chelsea, fossero altri i rapporti umani tutto si chiuderebbe a zero con una stretta di mano, ma Conte pretende invece di chiudere con un più 10 milioni (lordi) la storia con Abramovich mentre il russo in maniera ancora più pretestuosa sogna di farglielo chiudere con un meno 15 per la vicenda dell’sms a Diego Costa. 2) La grande attenzione degli americani all’immagine e il primo consiglio di Leonardo, ben prima di questi giorni, impongono di non passare per cattivi di fronte ai tifosi quando ci sarà da esonerare Gattuso, che ha comunque un contratto fino al 2021. 3) Conte un po’ vuole tornare in Italia e molto non ha vere offerte di club al top, ma essendo il problema sempre il solito (la paura di prendere schiaffi da una Juve abbandonata frettolosamente nel 2014) non gli dispiacerebbe subentrare a stagione in corso, senza fretta, e quindi con un alibi già servito per qualche mese. L’incontro con Leonardo non è insomma decisivo, visto che la disponibilità già c’è. Unica incognita, visto che nessun risultato fra quelli umanamente possibili salverebbe Gattuso nel futuro, sarebbe l’entrata in scena di un altro grande club con inizio di stagione fallimentare. Rimaniamo convinti che abbia sbagliato a sparare alto, chiedendo in pratica le stesse cifre del Chelsea, quando in primavera gli hanno proposto di tornare in azzurro: in una FIGC commissariata (e il futuro presidente, nel post Fabbricini-Costacurta, sarà probabilmente dimezzato) oltre che allenatore dell’Italia sarebbe diventato un quasi-presidente federale.

3. Cristiano Ronaldo, da oggi al lavoro con la Juventus (forse avrete letto o sentito la notizia), può essere definito evasore fiscale? Non sapremmo trovare altri termini per chi ha patteggiato con il Fisco spagnolo una multa da 19 milioni di euro fra imposte evase, multe in senso stretto e interessi, dichiarandosi colpevole per quattro reati fiscali fra il 2011 e sul 2014 e guadagnandosi così anche due anni di reclusione, che fino a un eventuale nuovo reato sul territorio spagnolo (e qui si capisce anche qualcosa in più sulla sua improvvisa partenza, visto che nessuno gli ha dato i 50 milioni netti che il Barcellona dà a Messi) rimarranno teorici. Di sicuro è l’unica cosa per cui in Italia non verrà criticato.

4. Da vecchio leone, uomo vero e campione intramontabile a terzo portiere da rottamare, nel giro di poche settimane. Cosa sarà cambiato? La dura legge dei media italiani non ha risparmiato nemmeno Gigi Buffon, arrivato al PSG con in testa l’obbiettivo della Champions e che adesso sarebbe considerato da Tuchel sullo stesso piano, forse anche sotto, Areola e Trapp. Al di là del fatto che uno fra Areola e Trapp dovrebbe andarsene, lo stesso allenatore tedesco ha spiegato che si consulterà con il nuovo preparatore dei portieri. Che altri non è che Gianluca Spinelli, ex collaboratore di Conte in Nazionale e al Chelsea, che ha appena firmato un contratto di 5 anni con i qatarioti e che con l’ex portiere della Juventus ha un rapporto solidissimo. Non che Buffon intenda giocare fino a 45 anni, ma è evidente che ha rivoluzionato la sua vita per giocarsi da titolare una o due Champions League con il PSG. Un club dove l’allenatore è naturalmente aziendalista, al contrario di altri dello stesso rango (i due di Manchester, per dire) in cui qualcuno ha il margine per fare il fenomeno.

5. Che cosa importerà mai del Bari e di Bari al romanissimo (ma non lazialissimo) Claudio Lotito? Per la rinascita del glorioso club pugliese dopo il suo secondo fallimento in quattro anni, partendo dalla serie D, ci sono varie cordate locali ma è curioso che fra le varie manifestazioni di interesse ci sia anche quella del presidente della Lazio (nonché azionista della Salernitana, che sarebbe pronto a mollare totalmente a Mezzaroma). In realtà il progetto Lotito, avanzato a fari spenti, è concreto e di sicuro sarà valutato dal sindaco di Bari, Decaro, al quale spetta l’ultima parola: chissà che l’asse fra i declinanti PD (Decaro, appunto) e Forza Italia (Lotito, candidato ma non eletto alle ultime Politiche) funzioni almeno nel calcio. Stiamo comunque parlando della nona città italiana per numero di abitanti, un bacino di utenza che in mano alle persone giuste (quindi non Paparesta e Giancaspro, come i fatti hanno dimostrato) potrebbe funzionare.

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